Adesca bimba, la violenta, la riporta dai genitori: arresti domiciliari

Un 63 enne ha adescato una bimba fuori da scuola, l'ha violentata e con nonchalance l'ha riportata dai genitori. E' agli arresti domiciliari, non si ravvisa una possibile reiterazione del reato.

Adesca bimba, la violenta, la riporta dai genitori: arresti domiciliari

La bambina di 10 anni era uscita da scuola, aspettava la mamma, un 63 enne le si era avvicinato, teneva al guinzaglio due cagnolini, convince la piccina a seguirlo, un uomo anziano con dei cuccioli, avrà pensato, non può farmi del male. Z.V. l’ha condotta con l’inganno nel suo appartamento, ed ha trafitto la sua innocenza violentandola, per poi riportarla tranquillamente fuori da scuola, dai genitori.

E’ successo il 7 giugno nel reggino, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Tribunale di Palmi, arrestando Z.V per violenza sessuale aggravata. La madre, non trovando la bimba fuori da scuola, aveva immediatamento chiamato i carabinieri: le ricerche erano scattate subitamente, dopo circa 30 minuti, l’uomo l’aveva riaccompagnata dai genitori, adducendo di averla trovata casualmente, che la bambina era impaurita, si era persa.

I Carabinieri si sono insospettiti per la circostanza dell’allontanamento, l’atteggiamento inusuale, confuso, della bambina, hanno cercato di comprendere la realtà dei fatti, aprendo le indagini. Le dichiarazioni della vittima, unite allo studio delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza disseminate per la città, hanno fatto comprendere come si sono svolti i fatti, l’adescamento fuori da scuola da parte del pedofilo.

L’uomo incredibilmente è agli arresti domiciliari, e vien da chiedersi come dopo aver compiuto un abominio del genere non sia stato immediatamente condotto nelle patrie galere, la reiterazione del reato, in un caso del genere, è estremamente probabile.

Le esigenze cautelari sono attuate quando vige una possibile reiterazione di uno stesso reato, per il quale sia ipotizzabile una pena detentiva non inferiore ai quattro anni. Del resto occore sottolineare che le sentenze della Corte costituzionale, riguardato all’articolo 275 del codice di procedura penale, prevedono come misura cautelare il carcere obbligatorio solo per determinate categorie di reati, come quelli di mafia.

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