Accusa di evasione fiscale per il comico pugliese Uccio De Santis

La Procura di Bari ha aperto un fascicolo sul noto comico della trasmissione Mudù. Avrebbe incassato in nero circa 1,3 milioni di Euro negli ultimi 5 anni

Accusa di evasione fiscale per il comico pugliese Uccio De Santis

Grazie alla famosa trasmissione televisiva Mudù, in onda sulle reti del gruppo Norba, Gennaro De Santis, meglio conosciuto come Uccio, ha ottenuto negli ultimi anni una grande popolarità in tutto il centro Sud. Il suo programma di barzellette non solo ha fatto sorridere tanti telespettatori, ma gli ha aperto le porte degli spettacoli in piazze, teatri e anche in feste private.

Ma alla polizia tributaria i conti non tornavano: infatti il comico, negli anni che vanno dal 2012 al 2016, ha dichiarato solo compensi per lavoro dipendente per circa 9 mila Euro annui. Un importo esiguo rispetto alle sue tante apparizioni in pubblico. E così la Procura di Bari ha aperto un fascicolo nei suoi confronti contestandogli una evasione fiscale per 1,3 milioni di Euro.

Dalle indagini è emerso che Uccio De Santis è socio e amministratore di una cooperativa che figurava nell’organizzazione degli spettacoli e che gli elargiva compensi inferiori alle 100 Euro per serata, in qualità di dipendente. Secondo il fascicolo nelle mani del PM Angela Morea, in realtà il comico incassava i compensi delle serate facendoli transitare su conti correnti intestati alla moglie.

Durante i controlli incrociati dei finanzieri sarebbe emersa la reale entità dei compensi percepiti: circa 360 mila Euro nel 2012 e oltre 430 mila Euro nell’anno successivo. Per questo il comico è stato invitato a fornire spiegazioni, che in alcuni casi sono stati smentite dagli altri soggetti chiamati in causa.

Durante un’esibizione a Foggia, Uccio avrebbe incassato un assegno di duemila Euro, che secondo lui sarebbe stato parzialmente diviso con due colleghi, i quali però hanno smentito le sue parole, come anche l’associazione organizzatrice dell’evento, che ha dichiarato che il comico era solo.

Altra incongruenza nel racconto di una comparsa ad un matrimonio, secondo l’indagato in maniera gratuita per fare una sorpresa alla amica sposa; per la somma di Euro 2.500, secondo la festeggiata, che in un primo momento aveva cercato di coprire l’amico, salvo poi cambiare versione sotto interrogatorio.

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