A Siracusa, 12enne picchiata perché "grassa"

Augusta, una ragazzina di 12 anni, viene picchiata dai compagni di classe perchè "è grassa". Ecco l'ennesimo episodio di bullismo, accaduto in una scuola di Siracusa.

A Siracusa, 12enne picchiata perché "grassa"

Certe volte stupisce notevolmente la crudeltà di certi ragazzini nei confronti dei loro coetanei, anche solo a causa di un difetto fisico. Eppure questo fenomeno, così come è già successo, continuerà ad accadere e probabilmente non si fermerà molto presto. Tutto ciò ha un nome, si chiama bullismo. Ed è proprio il bullismo ad aver colpito Augusta, una ragazza di 12 anni che frequenta una scuola media di Siracusa.

Da tempo, si trattava di provocazioni e insulti da parte di un gruppo della sua classe che si divertiva a prenderla in giro accusandola di essere in sovrappeso. Questa volta, però, come se non bastasse, alla violenza psicologica, che di per sé aveva già arrecato molti danni alla ragazza, si è aggiunta quella fisica. Uno dei suoi coetanei che l’avevano già presa di mira l’ha aggredita.

La motivazione? “Sei troppo grassa”, così sembra aver detto ad Augusta prima di colpirla con un pugno in faccia. In qualche modo, come se un’imperfezione fisica dovesse essere una colpa, e potesse costituire una scusa per applicare la violenza.

Il tutto è accaduto davanti agli altri compagni di classe e alla maestra di sostegno, la quale si è subito premurata di chiamare i genitori di Augusta e un’ambulanza, a causa delle lesioni riportate. La ragazza è stata accompagnata al pronto soccorso, dove verrà sottoposta alle cure necessarie.

I carabinieri intervenuti sul posto hanno raccolto le testimonianze degli alunni e dei docenti, e hanno subito informato il tribunale dei minori di Catania. La situazione verrà esaminata e chiarita, e verranno presi i giusti provvedimenti. Intanto, si è proposto di potenziare gli incontri a scuola sul tema del bullismo, per sensibilizzare i ragazzi e portarli a riflettere sulle possibili conseguenze di questo atto ingiusto sia su chi subisce che su chi lo mette in atto, al fine di evitare che episodi del genere possano ripetersi.

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