A Pescara, una vittima del folle fenomeno Blue Whale

È arrivato anche in Italia l'orrendo fenomeno chiamato "Blue Whale" che, dopo prove assurde e pericolose, conduce al suicidio. Una ragazza di Pescara la prima vittima italiana.

A Pescara, una vittima del folle fenomeno Blue Whale

Sembra la trama di un film dell’orrore e sconcerta pensare, invece, che questo assurdo meccanismo denominato “Blue Whale” sia reale. Viene definito come un gioco, un gioco non divertente ma totalmente pericoloso che potrebbe condurre anche alla morte.

Il nome “Blue Whale” – Balena Blu – deriva proprio dal comportamento di questo animale di spingersi vicino alla riva del mare, e lasciarsi morire. E proprio quello dovrebbe il finale del folle gioco: il suicidio da parte del giocatore.

Il fenomeno è iniziato in Russia ma, attraverso la potenza di internet, si sta diffondendo in tutto il mondo. E, purtroppo, è arrivato anche in Italia. Una tredicenne, a Pescara, è stata salvata poco prima del suicidio. I suoi amici avevano notato su di lei segni inequivocabili che testimoniavano l’adesione della ragazzina a “Blue Whale”.

I partecipanti, infatti, devono seguire ordini che gli vengono impartiti per circa 50 giorni. Tra questi, c’è anche l’ordine di ferirsi con rasoi e di disegnarsi sempre con un rasoio, una balena sul braccio, e spedire la foto come prova. Per fortuna, i compagni della ragazzina erano a conoscenza di questi meccanismi, e sono riusciti ad evitare il peggio allertando subito la famiglia e le forze dell’ordine.

La tredicenne era rimasta intrappolata nel gioco della rete – in molti pensano di iniziare e poter smettere in ogni momento, purtroppo non è così, è come una droga per la mente – e si era procurata alcune ferite sul braccio con una lama, disegnandosi proprio la figura della balena. La ragazzina è stata trasferita al reparto di neuropsichiatria dell’ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona.

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