Stanlio e Ollio, il biopic presentato alla Festa del Cinema di Roma

È stato presentato ieri alla Festa del Cinema di Roma il film biografico su Stanlio e Ollio, la coppia comica del cinema delle origini che entusiasma e fa sorridere oggi come allora. Il biopic omaggia un mito senza tempo, amato da intere generazioni.

Stanlio e Ollio, il biopic presentato alla Festa del Cinema di Roma

Il duo comico con cui tutti siamo cresciuti, Stan Laurel e Oliver Hardy, meglio conosciuti come Stanlio e Ollio, ispirano un film biografico dal semplice titolo “Stanlio e Ollio“, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e applauditissimo dal pubblico presente. Una coppia senza tempo, quella di Stanlio e Ollio, capace di piacere al pubblico di tutte le età, ieri come oggi. È quasi impossibile infatti non aver visto nella propria vita almeno una gag dell’amato duo comico che, insieme a Charlie Chaplin e Buster Keaton, ha contribuito a rendere famosa la splastick, un sottogenere del cinema comico basato sull’utilizzo esasperato del corpo umano e articolato intorno a semplici gag. Considerati come la coppia per eccellenza del cinema del primo Novecento, tra il 1927 e il 1950 Stanlio e Ollio collezionarono oltre 107 apparizioni cinematografiche (32 cortometraggi muti, 40 cortometraggi parlati, 23 lungometraggi e 12 apparizioni speciali), ridefinendo il concetto di coppia chimica, alchimia e presenza scenica. I due furono anche una di quelle rare eccezioni attoriali che riuscì a passare dal muto al sonoro senza intaccare il proprio successo. Due mostri sacri dunque della comicità muta e parlata, caratterizzati da un’innocenza senza limiti temporali.

Era quindi tempo di rendere omaggio alla coppia. Il film è una coproduzione Inghilterra-Stati Uniti è diretto da John S. Baird e vede Steve Coogan John C. Reilly, nei panni rispettivamente di Stanlio e Ollio, che interpretano i due comici con incredibile somiglianza e con l’aiuto di denti finti per Stanlio e di una tuta ingrassante per Ollio: il grasso e il magro, due geni della comicità fisica che hanno ispirato tante generazioni di comici venuti dopo di loro. L’entusiasmo di Reilly e Coogan traspare nettamente durante la conferenza stampa, in cui improvvisano un vero e proprio spettacolo, con Reilly che mima numerosi sketch, tra microfoni usati a mo’ di apparecchi acustici e bottigliette d’acqua che diventano telefoni improvvisati. I due attori riescono a rendere Oliver e Hardy estremamente puri e umani per il pubblico che li ha sempre conosciuti in versione “caricatura“.

Il successo della storica coppia è dovuto anche al fatto che, quando erano sulla cresta dell’onda, in America c’era la Grande Depressione e in Europa si avvicinava l’avvento del Fascismo: c’era quindi un bisogno quasi spasmodico di sorridere e di trovare un po’ di serenità; ed è questo che i due attori sono riusciti a donare al grande pubblico. I loro film erano popolari perchè rappresentavano una sorta di santuario di fronte alla dura realtà del mondo. “Avremmo bisogno anche oggi di questa dolcezza”, afferma Steve Coogan parlando del film, il quale verrà distribuito nelle sale cinematografiche a gennaio 2019 e, si sussurra, sarà tra i candidati all’Oscar in diverse categorie, grazie anche alla perizia dei due attori protagonisti. Per ora non si hanno informazioni su come verrà affrontato il doppiaggio: in italiano, infatti, al successo di Stanlio e Ollio ha contribuito la scelta di farli parlare con un marcato accento anglosassone, spostando le toniche di certe parole (come il noto “stupìdo” al posto di “stùpido”). Diverse coppie di doppiatori prestarono la voce al duo, ma sicuramente la più famosa è quella costituita da Alberto Sordi, che ha magistralmente doppiato Ollio, e Mauro Zambuto che, in maniera altrettanto memorabile, ha prestato la voce a Stanlio. Sostituirli non sarà facile.

La trasposizione cinematografica

Il film diretto da John Baird è un must per gli appassionati di cinema e offre il ritratto di una delle collaborazioni più divertenti, tenere e commoventi della storia del cinema mondiale e di un’amicizia durata tutta una vita, soffermandosi nel momento in cui i due, consapevoli di quanto prossimo sia il loro canto del cigno, cercano di scoprire quanto contano l’uno per l’altro. Le risate saranno quindi intrise di malinconia, all’insegna di un ritratto inedito di due icone del cinema. Nella vita Laurel e Hardy hanno avuto storie d’amore sfortunate e tanti matrimoni falliti, ma la loro amicizia è stata più forte di tutti gli alti e bassi. Il film, che ci restituisce i due comici in tutta la loro simpatia, è una lettera d’amore per i due clown del passato, amati da più di una generazione, che continuano ancora oggi a regalare sorrisi al pubblico, facendo tornare bambino ogni spettatore.

Il biopic porta alla luce un periodo della loro esistenza sconosciuto ai più, documentato nel volume “Laurel & Hardy: The British Tours” di AJ Marriot. Lo sceneggiatore Jeff Pope ha dichiarato: “Grazie al libro ho avuto davanti l’immagine di questi due uomini che, un tempo giganti dello star system, stavano in pensioni non certo di lusso, si esibivano in piccoli teatri e non si rendevano conto di farlo perché in realtà si volevano molto bene. Forse è questa la cosa che mi ha ispirato per scrivere l’intero film: la storia d’amore, platonico si intende, tra questi due uomini. Sostanzialmente Stanlio e Ollio è la storia di due migliori amici e di cosa significa esserlo quando si è alla fine della propria vita. Racconta anche della forza creativa che li ha resi grandi e della magia che li ha uniti. Non è dunque un biopic tradizionale che ripercorre cronologicamente la loro storia. Ho preferito semmai concentrarmi su uno specifico periodo e fare in modo che da quel punto di partenza si comprenda tutta la loro parabola e la loro umanità. (…) Se sullo schermo erano inseparabili, nella vita normale erano sì amici ma soprattutto colleghi di lavoro. Il tour nel Regno Unito li ha però avvicinati come mai prima e l’obiettivo del film è mostrare come sono diventati così intimi nella quotidianità come lo erano nelle loro opere“. 

Il regista ha poi ricostruito quei momenti attraverso i racconti dei parenti, le lettere dei fans e i ricordi dei colleghi più vicini a loro: “Ogni volta che costruisci un film su cose vere, su fatti accaduti, è come un puzzle, dove hai piccoli pezzi e quelli che non hai e che mancano li crei tu“. Il regista ha inoltre studiato diversi libri sul tema, ha guardato tutti i video di repertorio, ha ascoltato le interviste e poi ha riempito i pezzi mancanti con le proprie supposizioni.

La trama

La vita della coppia comica non è stata accompagnata solo da risate. La vicenda che li vede insieme sullo schermo è comica ma anche malinconica, perchè racconta la fase finale della loro carriera, quando il successo sembrava ormai svanito. Il film racconta, infatti, le difficoltà umane ed economiche della seconda parte della loro carriera. Nel 1953 tentano di rimettersi in pista con una tournée teatrale in Inghilterra, ma gli spettacoli si rivelano deludenti, il pubblico delle esibizioni è tristemente esiguo, sebbene l’affetto degli spettatori si faccia ancora sentire e fans vecchi e nuovi continuino a divertirsi di fronte alle loro gag. L’industria di Hollywood, che durante l’epoca d’oro degli anni Trenta li ha incoronati re della comicità, ora li ha dimenticati e i due attori vanno incontro ad un futuro incerto. Laurel e Hardy non riescono a scrollarsi di dosso il peso del loro passato e a staccarsi dall’ombra dei loro personaggi, fantasmi da tempo sepolti. Hardy ha seri problemi di salute a causa di un infarto e il loro manager vuole sostituirlo con un comico più giovane, minacciando così il loro sodalizio. I due comici, vicini dunque al loro canto del cigno, riscoprono però l’importanza della loro amicizia, che avrà la meglio su tutto e proprio nel momento della crisi l’incanto della loro arte torna a risplendere nelle risate degli spettatori, come succedeva ai vecchi tempi. Rinasce così il legame tra i due, con schiere di fans adoranti e il tour, inaspettatamente, si rivela un successo.

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