Dopo Alice Rohrwacher con Lazzaro felice, accolto in modo trionfale, il Festival di Cannes ospita un altro italiano in gara. Si tratta di Matteo Garrone con il suo Dogman, che è presentato oggi sulla Croisette, per la regia di Matteo Garrone, il quale è già stato più volte sui lidi della Croisette, dove negli anni passati ha portato Gomorra e Reality che hanno trionfato. Chissà che anche questa terza volta non sia di buon auspicio per il regista e possa ottenere un buon successo.
Il regista è alla quarta partecipazione al festival e descrive il suo film in questo modo: “Un film che si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti”. Il film Dogman sarà nelle sale dal 17 maggio.
Per questa pellicola, il regista Matteo Garrone si è ispirato a un vero fatto di cronaca, ovvero l’omicidio avvenuto al Canaro della Magliana nella capitale durante gli anni 80. La cosa particolare del film è che il regista ha preso spunto dalla realtà per raccontare una storia di frustrazione e di vendetta.
Dogman racconta la storia di Marcello interpretato da Marcello Fonte, che è un parrucchiere per cani, il quale, per via del suo amico Simoncino, un ex pugile cocainomane, entra in un giro molto pericoloso a base di vendetta, violenza, crimine, sudditanza, ecc. Una storia molto difficile e tosta, con atmosfere cupe che ricordano i primi lavori e le prime produzioni di Garrone.
A proposito di questa pellicola, il regista spiega in questo modo il lavoro svolto: “Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, fino a chiarire dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente”.