Ci si potrebbe chiedere che cosa ha fatto di Biancaneve un successo che dura da ottant’anni. Sì, Biancaneve ha 80 anni e in tutto questo tempo il suo volto è rimasto giovane, innocente, puro, semplice come agli inizi, forse sta proprio qui il suo successo: nella purezza e nella semplicità che la sua personcina sa esprimere.
Ottant’anni fa è uscito il primo lungometraggio prodotto da Walt Disney che aveva per protagonisti Biancaneve e i sette nani: Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo e Pisolo. Chi non ha imparato a memoria i loro nomi quand’era all’asilo? E chi almeno una volta in vita non ha canticchiato il ritornello “Andiam, Andiam, andiamo a lavorar?“. Se Biancaneve richiama la purezza, i sette nani che le girano attorno hanno caratteristiche – rintracciabili anche dai loro nomi -, che ritroviamo in noi stessi, chi per un aspetto chi per l’altro.
E’ stato questo il primo film di animazione tutto a colori. Il film, nel suo titolo originale “Snow White ad the Seven Dwarfs” venne proiettato per la prima volta il 21 dicembre 1937, un anteprima molto atteso al Carthay Circle Theatre di Los Angeles. Nei mesi successivi, il 4 febbraio 1938, venne distribuito negli Usa e poi anche in Italia verso la fine del 1938, era l’8 dicembre.
La giovane protagonista, invidiata per la sua bellezza dalla strega e raggirata dalla stessa con una mela avvelenata, fece incassare 8 milioni di dollari fin da subito. Ancor oggi il film è considerato tra i più redditizi, gli Stati Uniti hanno incassato più di 935 milioni di dollari.
La Disney continua a rilanciare la storia sia in formato live action sulla cui sceneggiatura sta lavorando Erin Cressida Wilson, sia negli innumerevoli adattamenti. Nel 2012 sono usciti “Biancaneve“, con Julia Roberts e Lily Collins, e ancora “Biancaneve e il cacciatore” con Kristen Stewart, nel 2011 la serie tv “C’era una volta” (Once Upon a Time).