Inter F.C. alla disperata ricerca di un esterno offensivo

Analisi personale sui profili tecnici dei calciatori accostati all'Internazionale F.C. nel ruolo di esterno destro offensivo. Pregi, difetti e adattabilità alle idee dell'allenatore Spalletti: Malcom vs. Marlos vs. Politano.

Inter F.C. alla disperata ricerca di un esterno offensivo

Sembra ormai chiaro, visto il susseguirsi delle voci di mercato degli ultimi giorni, che l’Internazionale F.C., con il suo D.S. Piero Ausilio (nella foto), sia alla ricerca di un esterno destro offensivo in grado di occupare la posizione di ala sia in un 4-2-3-1(modulo al quale Spalletti ci ha abituato nelle sue ultime annate italiane) sia in un eventuale 4-3-3 più “moderno”.

I nomi degli obiettivi più caldi sembrano essere quelli di Malcom Filipe Silva de Oliveira, Matteo Politano e Marlos Romero, i quali hanno rispettivamente una valutazione (dati TransferMarkt) di 45 milioni, 22 mln e 11 mln.
Notizia degli ultimi giorni è che l’accordo raggiunto con l’entourage del giocatore dell’F.C. Girondis de Bordeaux su una base di un contratto quinquennale per una somma che si aggira sui 2,5 mln annui.

Cercheremo ora di analizzare le caratteristiche tecniche dei singoli calciatori:

  • Malcom: Classe ’97, esterno destro di piede mancino. Chi lo segue da anni lo paragona a Douglas Costa, paragone dettato principalmente dalla grande esplosività nello stretto e dall’ottima velocità di base. Giocatore molto istintivo, che fa dell’1vs1 il suo punto di forza. La capacità di puntare l’uomo con il suo mancino e rientrare verso il centro del campo, gli dà la possibilità di guadagnare quei tempi di gioco che fatica a trovare sull’esterno del campo: micidiale il suo dribbling nello spazio, ma deve migliorare nella visione prospettica del gioco quando non ha la possibilità di puntare lo spazio alle spalle del difensore avversario.
  • Politano: classe ’93, esterno destro/seconda punta di piede mancino. Forse dei tre profili accostati all’Inter è quello con più corsa e capacita di aggredire lo spazio alle spalle della difesa, caratteristica essenziale nel calcio moderno. Ha iniziato in sordina questa stagione, riuscendo a dare il meglio di sé (sia in termini di prestazioni che di finalizzazione) nella seconda parte di campionato quando Iachini ha impostato la squadra su un 3-5-2 dove Politano si divideva gli spazi offensivi con Domenico Berardi (altro nome in orbita Inter). Dal punto di vista tecnico non eccelle sotto nessun aspetto, ma è il classico calciatore che “sa fare bene tante cose”. Buon dribbling in velocità, capacità di calciare con entrambi i piedi e ottime doti di lettura degli spazi in contropiede. Per fare il salto in una “grande” deve sicuramente affinare la gestione del palleggio in fase di possesso palla spalle alla porta e la capacità di accentrarsi per ricevere palla e verticalizzare per i tagli dei compagni di squadra.
  • Marlos: classe ’88, esterno destro di piede mancino. Dei tre è sicuramente quello dotato di maggiore tecnica individuale, quasi un trequartista offensivo dirottato a destra. Benchè l’età e il campionato di provenienza non propendano dalla sua parte, le qualità tecniche in suo possesso lo rendono forse il giocatore più adatto ad adeguarsi ad un calcio moderno come quello proposto dal tecnico di Certaldo (Spalletti n.d.r). La sua capacità di ‘galleggiare’ tra le linee difensive avversarie lo distingue dagli altri candidati al ruolo di ala destra dell’Inter 2018/2019, capace di interpretare le diverse situazioni offensive sia a difesa schierata che in campo aperto; è dotato di una grande tecnica individuale e di un’ottima visione di gioco. La dinamicità non è il suo forte, così come l’attacco della profondità, predilige ricevere palla sui piedi per poi puntare frontalmente la difesa avversaria costringendola ad arretrare e crearsi così gli spazi per elaborare la giocata successiva.

Analizzando le caratteristiche principali dei profili in orbita Inter, sembra chiara la richiesta dell’allenatore di ricercare un attaccante esterno di piede mancino che permetta di avere diverse soluzioni offensive sia nella fase di attacco della profondità, dando a Brozovic la possibilità di verticalizzare in fase di impostazione, sia occupando gli half-spaces (quelle zone di campo che si trovano a metà tra la fascia laterale e la linea centrale) permettendo la ricezione in zone del campo in cui la difesa avversaria deve giocare su letture e concedere spazi ai giocatori nerazzurri.

Data la proporzione dell’investimento nel ruolo di esterno destro, sembra ormai giunta al termine l’esperienza di Candreva con la maglia dell’Inter, forse un giocatore troppo lineare e troppo poco evoluto tecnicamente e tatticamente per riuscire ad esprimersi in un sistema in cui l’interpretazione e la capacità di variare la giocata in base agli spazi lasciati dalla difesa avversaria sembrano essere le chiavi per trovare fluidità offensiva e ritmo di squadra.

Continua a leggere su Fidelity News