Non accade solo in amore ma anche nel calcio, gli amori vanno e poi ritornano. Due anni fa Ciro Immobile, dopo una stratosferica stagione da protagonista con i granata, viene acquistato dal Borussia Dortmund per 20 milioni, deciso a fare il passo di qualità giocando anche la Champions League.
Qualcosa però non è andato per il verso giusto per l’attaccante classe 1990 di Torre Annunziata, ci sono state delle circostanze sfortunate che hanno influito sul rendimento e non gli hanno fatto esprimere al meglio il suo talento. Nel Borussia, in campionato parte spesso dalla panchina; però c’è da dire che si è trovato in uno degli anni più bui della squadra, sprofondando addirittura tra gli ultimi posti in classifica. Immobile resta un anno con i tedeschi collezionando 24 presenze e 3 goal in campionato; va decisamente meglio in Champions League, con 6 presenze e 4 goal, oltre ai 3 goal segnati nella coppa nazionale.
Dopo un anno un po’ complicato, la società decide di darlo in prestito annuale al Siviglia ma, anche in Spagna, non riesce ad esprimere al meglio il suo talento, infatti colleziona 8 presenze e 3 reti, e da qui a poco a poco finisce per non rivedere più la Nazionale.
La squadra che gli ha dato tanto rimane indubbiamente il Torino, nonostante l’attaccante napoletano sia cresciuto nelle giovanili della Juventus; ma, quando è approdato sull’altra sponda di Torino – stagione 2013-2014 – è diventato capocannoniere della Serie A con 22 goal in 33 presenze.
Ora è ritornato, si sta allenando e vuole già giocare domenica contro il Frosinone, perché è un attaccante che suda, fa a spallate con i difensori avversari e segna, quindi vuole esserci sempre; e, inoltre, vuole anche riprendersi la maglia della Nazionale italiana in vista dei prossimi Europei in estate.
In tutto questo, merito anche al Torino che ha riportato a casa un discreto giocatore con una cifra minore di quanto lo aveva venduto due anni prima.