Alimentazione: il vero e il falso della pasta

La pasta, piatto della cucina italiana, piace veramente a tutti, sia grandi che piccini. Ma tutti siamo consapevoli di conoscerla bene? Potremmo avere un'idea sbagliata.

Alimentazione: il vero e il falso della pasta

La pasta è considerata il piatto simbolo dell’italianità e della dieta mediterranea nel mondo. Ma quali sono le sue proprietà nutrizionali ed eventuali contrindicazioni? Andiamo a vedere i fattori positivi e negativi di questo piatto.

Fa ingrassare: tutto ciò dipende sempre dalle quantità e dal condimento. Ad esempio 100 grammi di pasta sono uguali a 350 chilocalorie che si riducono a 330 se il formato è integrale o a 290 se parliamo di pasta fresca, che però pesando di più si finisce sempre a metterne di più nel piatto. Condita con olio e parmiggiano oppure con un sugo di pomodoro ovviamente le calorie tendono a salire ancora di più arrivando fino a 500-550. Bisogna sottolineare anche che l’apporto calorico della pasta aumenta quando si tratta di piatti conditi come la carbonara o l’amatriciana.

Va eliminata se siamo a dieta: assolutamente no! Anche quando siamo a dieta il nostro organismo ha comunque bisogno di un apporto di carboidrati, un consumo corretto che corrisponde al 50-60% del normale apporto calorico. Dunque anche se seguiamo una dieta ipocalorica non bisogna eliminare la pasta del tutto.

Un piatto deve pesare 100 grammi: è assolutamente falso poichè tutto ciò dipende dal sesso, dall’età e dal tipo di attività fisica che si svolge. Solitamente per le donne si consigliano 70 grammi mentre per gli uomini 80-90 grammi.

Non contiene molte proteine: è vero! Infatti, il contenuto proteico della pasta equivale al 12% del totale. L’87% equivale agli zuccheri e solo l’1% equivale ai grassi. Per questo si consiglia sempre di mangiare o a pranzo o cena una parte di carboidrati, che sia pasta, patate o pane, e una parte di proteine, ossia carne, pesce, uova o legumi.

Molto meglio la pasta integrale: è vero poichè la pasta integrale è molto più ricca di fibre rispetto a quella normale e contiene anche la vitamina B e sali minerali. Inoltre, consente un buon rilassamento muscolare ed aumenta il senso di fame, mentre le fibre tendono a ridurre il picco gliecemico. Si consiglia il consumo soprattutto per le persone che soffrono di diabete, mentre è sconsigliata alle persone che soffrono di patologie relative all’apparato gastrointestinale.

Vietato mangiarla ad ogni pasto: è consigliata alternarla con altri cereali come orzo, farro e riso.

Deve essere ben cotta: quando la pasta è troppo cotta, diminuisce la digeribilità, mentre quando è troppo cruda non è digeribile. Il consiglio giusto è quello di consumarla al dente.

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