NBA, verso la stagione 2018-2019. Cleveland Cavaliers, dopo LeBron, "all they need is Love"?

I Cavaliers sono orfani di LeBron James e, senza di lui, nel 2010-2014 non hanno mai conquistato la zona playoff. L'uomo franchigia è ora Kevin Love e c'è una buona squadra per raggiungere la qualificazione alla postseason.

NBA, verso la stagione 2018-2019. Cleveland Cavaliers, dopo LeBron, "all they need is Love"?

I Cleveland Cavaliers devono iniziare giocoforza la nuova stagione senza LeBron James, che ha firmato per i Los Angeles Lakers. I Cavs, per le loro ambizioni, puntano tutto su Kevin Love, grande spalla del “Prescelto”  nell’ultimo quadriennio, centro che può garantire punti e rimbalzi grazie alla sua classe ed a una versatilità nel ruolo sempre molto costruttiva.

Il problema è che Kevin Love, nei suoi sei anni trascorsi nei Minnesota Timberwolves come uomo franchigia, non è mai riuscito a portare i lupi invernali nemmeno al primo turno, sempre fuori dai giochi che contano. Anche lì, soprattutto negli ultimi tre anni della sua permanenza a Minneapolis, la squadra era competitiva ma i risultati hanno stentato ad arrivare.

Dal draft arriva un grande giovane di prospettiva: Collin Sexton (n. 8), playmaker atletico e rapido tra i migliori della scorsa stagione universitaria, che dovrà alternarsi con l’esperto e sempre valido George Hill. L’altra scelta del draft viene dall’acquisizione dei diritti di Reinaldas Seibutis, giocatore ora esperto che risale ben al draft del 2007.

Per ora gli acquisti si limitano all’ala piccola Sam Dekker, l’anno scorso protagionista di una stagione altalenante con i Clippers, ed al ritorno di Channing Frye, ala grande dal grande tiro dalla distanza, dopo gli ultimi due mesi della scorsa annata trascorsi ai Lakers. Ceduti, oltre a James, Jose Calderon (Pistons) e Jeff Green (Wizards), due giocatori che mancheranno con il loro apporto, oltre al taglio dei contratti di Kendrick Perkins e di Okaro White.

I free agent sono due: London Perrantes lo scorso anno è rimasto ai margini della squadra, mentre Rodney Hood ha sempre portato punti nella sua prima parte di annata ai Jazz e nella seconda ai Cavs: perderlo sarebbe un peccato, seppur pesi discretamente sul tetto salariale.

Ai comandi di coach Lue rimangono Love, Hill e J.R. Smith (quest’ultimo è a rischio cessione), così come uno dei migliori tiratori della lega, Kyle Korver, che potrebbe essere scambiato con i 76ers per ottenere Jerryd Bayless. Tristan Thompson è l’ala grande – centro in cerca di rilancio, mentre Jordan Clarkson e Larry Nance Jr. sono giocatori discontinui e che non hanno reso tutto nello scorcio di stagione dopo la cessione da parte dei Lakers.

John Holland, Cedi Osman e Ante Zizic completano la rosa dalla panchina (e forse oltre). Sono possibili anche altre mosse di mercato, ma comunque a Cleveland non dovrebbe sfuggire l’obiettivo playoff; tuttavia, giunti a quel punto, non ci sono garanzie di dove la squadra possa arrivare, perché è proprio lì che King James dimostrava la sua classe immensa e faceva la differenza.

Continua a leggere su Fidelity News