L‘All Star Game 2018 della NBA di Los Angeles si apre con la sfida delle giovani promesse tra gli Stati Uniti ed il Resto del Mondo: gli schieramenti mettono a confronto giocatori che tutti i club europei sognano letteralmente di avere (e che difficilmente avranno), mentre queste sono le stelle del futuro che si apprestano a diventare dei fuoriclasse. Si parte con il primo quarto con la progressione degli Stati Uniti che viene assorbita ben presto dai colpi di Bogdan Bogdanovic e dai suoi assist: il Mondo è avanti 40-32.
Nel secondo quarto ci provano Tatum e Brown a colmare il margine subito dagli USA, ma Hield è scatenato e Bogdanovic, nel finale, prima dell’intervallo, segna punti che iniziano a formare un vuoto tra le due contendenti: si va alla pausa lunga sul 78-59 per il Resto del Mondo.
Nel terzo periodo, invece che appianare la differenza tra le due squadre, si assiste al dominio ancora più stringente dei giovani del Resto del Mondo, i quali chiudono la gara ben prima del quarto finale: la differenza è incolmabile, con 118-88 le giovani promesse mondiali chiudono definitivamente la partita.
Nell‘ultimo quarto si divertono un poì tutti tra USA e Resto del Mondo: Hield, Brown, Tatum e Murray vanno con frequenza a canestro, anche con schiacciate ad effetto, il preludio della grande sfida del sabato. Così la gara termina per 155-124 a favore del Resto del Mondo e Bogdan Bogdanovic viene premiato come miglior giocatore della gara.
Per il Resto del Mondo, proprio Bogdan Bogdanovic mette a referto 26 punti, 6 assist e 4 rimbalzi, mentre Buddy Hield totalizza 29 punti, 3 rimbalzi e 3 assist. Per gli USA Jaylen Brown marca 35 punti e 10 rimbalzi, mentre Kyle Kuzma incentra 20 punti e 7 rimbalzi.
Le sfide del sabato sono quelle di abilità: ci sono tre gare molto spettacolari, partendo dalla sfida di abilità che prevede rapidità e dribbilng per andare a canestro, poi la gara dei tiratori da tre punti, infine la gara delle schiacciate, il top della spettacolarità della giornata centrale di ongi All Star Game.