Navetta a guida autonoma: dopo un’ora finisce contro un camion

L'entusiasmo per il driverless shuttle è durato appena un'ora. Il pulmino con guida autonoma non ha saputo prevedere la manovra di un autista. I passeggeri sono scesi spaventati, ma fortunatamente senza danni.

Navetta a guida autonoma: dopo un’ora finisce contro un camion

E’ giunto “al via il primo servizio mini bus senza pilota“, ma quello che sembrava un traguardo si è svelato ben presto un disastro. Siamo a Las Vegas, dove da giorni era stato annunciato il lancio di una navetta senza conduttore, il “driverless shuttle”. La pubblicità dei giorni precedenti non faceva altro che enfatizzare e sottolineare la conquista che andava a superare nei tempi la casa concorrente di Waymo ormai prossima al lancio del servizio gratuito di taxi a Phoneix, in Arizona.

Tutto sembrava funzionare alla perfezione, se non che dopo una sessantina di minuti dalla partenza, il pulmino si è schiantato su un semirimorchio. In primo giro dimostrativo del pulmino, che a bordo aveva diversi passeggeri, per l’occasione senza biglietto, si è fermato così, all’istante. Le persone, fortunatamente senza riportare gravi danni, sono scese spaventate per l’accaduto inevitabile e imprevisto.

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Immediatamente sono iniziate le polemiche sulla sicurezza, in particolare è stato criticato il fatto che sia stato messo su strada, e per un servizio pubblico, un veicolo non ancora testato alla perfezione. C’è stato anche chi ne ha approfittato per fare battutine ironiche sulla partenza col botto in particolare sui social non sono mancati gli “Ooopsss“.

Rimangono allo studio le dinamiche esatte dell’incidente. Pare infatti che l’autista del semirimorchio abbia fatto una manovra in retromarcia non prevista dal pulmino automatizzato che fermatosi correttamente, non ha saputo prevedere il movimento successivo del grosso camion, cosa normale per qualsiasi autista.

Fortunatamente alle persone non è successo nulla, l’incidente rimane grave però perché va a screditare il futuro della guida autonoma che nel suo obiettivo vorrebbe invece annullare o almeno diminuire le vittime su strada. Le driverless car, voglia o no, dovranno convivere con gli umani che, rispetto a loro hanno una marcia in più: il saper prevedere i comportamenti dei suoi simili.

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