Infiniti Prototype 9, roadster steampunk con design vintage e cuore eco hi-tech

Nel corso dell'ultimo "Concorso dell'Eleganza" riservato alle auto, Infiniti (il brand di lusso della Nissan) ha esibito la sua Infiniti Prototype 9, una roadster monoposto steampunk con design vintage, ispirato ai GP degli anni '40, ma un cuore molto hi-tech.

Infiniti Prototype 9, roadster steampunk con design vintage e cuore eco hi-tech

Nei giorni scorsi, a Pebble Beach (California), si è tenuto l’annuale “Concorso dell’Eleganza” riservato alle auto, e l’occasione è stata colta dalla casa automobilistica Infiniti, brand di lusso della giapponese Nissan (noto anche per la Q30 e la Q50), per esibire la sua “Infiniti Prototype 9”, un’auto steampunk ispirata alle macchine da corsa degli anni ’40, ma dal cuore tecnologico e dalla propulsione green.

Infiniti è un brand relativamente giovane, nato nel 1989, e – per questo motivo – ha voluto crearsi e cercarsi dei riferimenti culturali: sotto quest’ottica, alcuni ingegneri dell’azienda si sono chiesti come sarebbe stata un’auto da corsa Infiniti che fosse nata negli anni ’40, per sfrecciare nei grand Prix dell’epoca, come nella Mille Miglia di Indianapolis, o in circuiti asiatici un tempo popolari (es. il Tamagawa Speedway). Da qui è nato un bozzetto del centro di design Nissan di Atsugi, che ha portato a quella che, oggi, è la “Prototype 9”.

Infinity Prototype 9 è una roadster monoposto con la forma allungata a sigaro, il musetto che ricorda le frecce d’argento della Mercedes, pur richiamandosi alle “Prince”, auto da corsa Nissan in auge nei ruggenti e vintage anni ’60. Le ruote, scoperte, mostrano pneumatici stretti, sorretti non da cerchi in lega ma da raggi a 19 pollici con falsi freni a tamburo che, in realtà, nascondono attuali freni a disco.

Come si può intuire, il richiamo retrò è solo apparente, perché Infinity Prototype 9 ha un cuore altamente hi-tech. La carrozzeria, ad esempio, è costituita da lastre di metallo nudo lavorare dagli artigiani battilastra, ma progettata con tecnologia 3D, ed il volante è amovibile, consentendo di scegliere tra un tradizionale supporto in legno, ed un più recente equipaggiato con i pulsanti per la strumentazione di bordo. Il motore è coadiuvato da una trasmissione monomarcia, e prevede la trazione posteriore affidata al “ponte de Dion”, che ha fatto la fortuna di auto da corsa d’annata, come l’Alfa 159: soprattutto, è un propulsore elettrico (Leaf), supportato – per un’autonomia di 20 minuti – da una batteria agli ioni di litio, da 30 kWh, realizzate ad hoc.

Il tutto è capace di generare una potenza di 148 cavalli vapore e 320 Newton metri, e – grazie alla leggerezza strutturale (890 kg) – permette uno sprint da 0 a 100 km/h in 5.5 secondi, con punte di velocità massima pari a 170 km orari. Decisamente indicata per i collezionisti di auto d’epoca che, con tale veicolo, potranno fare a meno di procurarsi anche un’auto “normale” per gli spostamenti quotidiani in-city.

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