Fiat Panda manda in soffitta i motori diesel: il futuro sarà "mild hybrid"

Secondo quanto riportato da Automobile News Europe, nello stabilimento di Pomigliano d’Arco non verrebbero più assemblate Fiat Panda equipaggiate con propulsori a gasolio. Fca non ha confermato, preferendo trincerarsi dietro ad un rigoroso no-comment

Fiat Panda manda in soffitta i motori diesel: il futuro sarà "mild hybrid"

Nelle ultime settimane le indiscrezioni si sono rincorse in maniera sempre più insistente, ma a quanto pare la notizia sembra avere un suo più che valido fondamento: dallo scorso primo settembre, nello stabilimento di Pomigliano d’Arco non vengono più assemblate Fiat Panda equipaggiate con propulsori diesel.

A lanciare la notizia è stato l’autorevole periodico Automotive News Europe. Al momento da Fca non giungono conferme o smentite. I vertici del brand italo-americano hanno preferito non commentare quella che per molti ha l’aria di essere una notizia più che attendibile.

Le auto che andranno in pensione

Per quanto è dato sapere, lo stop riguarderebbe il 1.3 Multijet che per anni ha spadroneggiato sul mercato italiano. Di per sé la notizia non è sorprendente; solo qualche mese fa Sergio Marchionne preannunciò la fine della produzione di motori diesel, anche se nell’occasione aveva indicato come data di pensionamento il 2021.

Probabilmente la dirigenza avrà dovuto velocizzare le tempistiche in ragione del WLTP, le nuove norme in materia di emissioni entrate in vigore guarda caso lo scorso 1° settembre. Adeguare i motori a gasolio ai nuovi limiti sarebbe stato decisamente troppo oneroso, da qui la citycar ha dovuto dire addio ai motori diesel. Ovviamente mancando un riscontro da parte di Fca, le supposizioni sono destinate a rimanere tali, anche se Automotive News Europe rimane convinta del fatto che lo stop oltre ad essere definitivo, sarà presto esteso ad altri modelli a listino, Fiat 500 in primis.

Il mild hybrid

Ma se cala il sipario sul diesel, si fanno avanti le voci sulla possibile adozione di un propulsore mild hybrid. Seppur non conoscendone i dettagli, con questa soluzione il motore tradizionale non sarà però affiancato da uno elettrico. Nella maggior parte dei casi, con questa configurazione è presente una piccola unità elettrica che trasforma in corrente l’energia dissipata in fase di decelerazione. La potenza immagazzinata può poi essere utilizzata per supportare il motore tradizionale in alcune fasi della guida. Ad ogni modo l’unità non sarà in grado di funzionare singolarmente, quindi non avrà la capacità di muovere autonomamente la vettura, ma permetterà comunque di ridurre i consumi e di conseguenza le emissioni allo scarico.

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