Recycling Beauty, come reimpiegare l’arte antica

La bella mostra Recycling Beauty, che la Fondazione Prada di Milano dedica al suo percorso di indagini sul tema del classico, offre interessanti spunti e nuovi punti di vista per far dialogare diverse epoche.

Recycling Beauty, come reimpiegare l’arte antica

Oggi si parla molto di riuso e di riciclo, ma è possibile farlo anche se si parla di arte e magari di arte antica? Come si possono far dialogare in modo intelligente antico e moderno, valorizzandoli a dovere? Sono temi complessi e che aprono a tante possibili discussioni, anche in base a diverse sensibilità. Un punto di vista senza dubbio interessante su queste ed altre questioni collegate, ci può venire dalla bella mostra Recycling Beauty, che la Fondazione Prada di Milano dedica al suo percorso di indagini sul tema del classico.

Al centro dell’originale allestimento e dell’idea stessa alla base della mostra, la visione e la gestione delle antichità greche e romane da parte dell’arte post-antica, in particolare nei periodi compresi tra Medioevo e Barocco. Spesso si ha un modo di approcciare alla storia e inevitabilmente anche alla storia dell’arte, molto rigido, ma non sempre, anche in passato, è stato così.

Cosa sappiamo realmente di come nei secoli scorsi veniva vista, vissuta e magari riutilizzata l’arte antica? Visitando la mostra milanese ci attendono non poche sorprese a riguardo.

Riflessioni sul recupero artistico

Questa mostra fa riflettere non poco sul senso stesso del recupero, in particolare in ambito artistico. L’idea di recuperare elementi architettonici, decorativi e artistici non è nuova, ma prese sempre più piede in epoca umanistica e a seguire nel Rinascimento prima e nel Barocco poi. Ci furono anche opere rinascimentali che a lungo vennero scambiate per opere antiche, come nel caso di alcune sculture di Donatello.

Lo studio dell’arte antica era un punto di partenza e ispirazione fondamentale per gli artisti rinascimentali e non solo, ma non ci si limitava a guardare allo splendore del passato, spesso si prendevano e usavano, magari in modi nuovi, autentici pezzi antichi.

Gli archeologi fino a poco tempo fa non ne tenevano conto, stessa cosa per gli storici dell’arte, ma cosa succede se un pezzo antico perde la sua condizione di mero reperto, non è più una rovina o una testimonianza del passato, ma torna vivo e protagonista? Il dialogo tra diversi momenti storici e sensibilità artistiche può dare esiti sorprendenti e ancora in parte da esplorare.

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