Marc Chagall in mostra a Mantova

Dal 5 settembre, al Palazzo della Ragione di Mantova, si tiene la mostra su Marc Chagall, con più di 130 opere esposte, comprese i teleri che sono il vero cimelio per tutti gli appassionati di questo pittore.

Marc Chagall in mostra a Mantova

In concomitanza con il Festival della Letteratura, che apre le sue porte in questi giorni, Mantova ospita dal 5 settembre una mostra dedicata a Marc Chagall, che si tiene a Palazzo della Ragione. Un’esposizione che celebra questo pittore e tutti i quadri della sua immensa produzione in modo che tutti abbiano il piacere di visitarla.

Un’esposizione curata da Gabriella di Millia, che vede esposte più di 130 opere del pittore, tra cui i 7 teleri dipinti nel 1930 per il teatro ebraico da camera di Mosca, che si affiancano ad altri suoi lavori, come le acqueforti dipinti tra il 1923 e il 1939 e gli acquerelli del 1911-1918. I teleri sono una vera chicca e sono un prestito della galleria di Stato di Mosca, oltre ad essere il punto più alto dell’intera collezione.

I teleri sono stati esposti solo a Milano nel 1994 e a Roma nel 1999, dopo le esposizioni del 1992 al Guggenheim di New York e del 1993 al The Art Institute di Chicago. Attorno ai teleri verrà ricostruita l’ambientazione del teatro ebraico da camera di Mosca, di circa 40 metri quadrati di superficie, oltre ad una serie di dipinti, decorazioni per soffitto e il sipario, realizzati dallo stesso pittore per omaggiare e celebrare quel periodo. 

Oltre alla mostra, è presente un catalogo edito da Edicta che ha lo scopo di mostrare le influenze nei vari soggiorni a Mosca, San Pietroburgo e Parigi, dai quali ha attinto per le sue opere, oltre all’ispirazione che ha rappresentato per molti scrittori e poeti, quali Apollinaire, Paul Eluard, Nabokov, solo per citarne alcuni. 

La mostra è stata presentata il 4 settembre dallo stesso sindaco della città, Mattia Palazzi, che la descrive in questo modo: “Senza bellezza non c’è civiltà. Per questo Mantova è tra le città che in Italia sta investendo di più per recuperare il patrimonio comune, che è la nostra storia, l’identità e il futuro della città. Ed è un patrimonio dell’umanità intera”.

 

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