Alfonse Mucha è in mostra a Bologna dal 29 settembre

Alfonse Mucha, considerato uno dei migliori esponenti dell'Art Nouveau, sarà in mostra a Bologna a Palazzo Pallavicini dal 29 settembre. Una retrospettiva divisa in tre sezioni che racconta la sua arte, la sua storia e i suoi capolavori.

Alfonse Mucha è in mostra a Bologna dal 29 settembre

Palazzo Pallavicini a Bologna è pronto ad ospitare dal 29 settembre al 20 gennaio 2019 le opere di Alfonse Mucha, uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau. Il visitatore potrà ammirare circa 90 delle sue tele, opere di cui 27 esposte per la prima volta in Italia. Vediamo tutte le informazioni riguardo questa retrospettiva.

Alfonse Mucha è un pittore di origine ceca, uno dei maggiori interpreti dell’Art Nouveau. Si tratta di un’artista che ha iniziato la sua attività di decoratore a Moravia, la città in cui è nato. In seguito, nel 1887, si trasferisce a Parigi dove si dedica a pannelli decorativi, illustrazioni per libri e anche cartelloni pubblicitari.

Con il tempo, la sua arte diventa nota al punto da affermarsi lo stile Mucha che si caratterizza per immagini femminili molto eleganti dove la linea nitida è ben delimitata dai contorni. Uno stile che comincia a prendere piede anche negli Stati Uniti dove il pittore soggiorna nei primi anni del 1900.

La mostra, organizzata da Chiara Campagnoli, Rubens Fogacci e Deborah Petroni della Pallavicini srl in collaborazione con Mucha Foundation e con la curatela di Tomoko Sato, è divisa in tre sezioni che raccontano il suo percorso artistico: Donne – Icone e Muse che si apre con Gismonda che riceve moltissimi elogi,  Le Style Mucha – Un Linguaggio Visivo usa l’immagine della donna per parlare di un nuovo linguaggio,  Bellezza-Il Potere dell’Ispirazione è il ritorno del patria suggellato da opere per la sua terra.

L’ultima sezione della mostra è dedicata ai suoi lavori, allo stile Mucha e a quale tipo di messaggio volesse mandare non solo ai visitatori delle sue mostre, ma anche e soprattutto al mondo. Le opere di questa sezione presentano alcuni studi e bozze sul lavoro del Municipio di Praga, ma anche tele relative all’Epopea slava, come appunto il manifesto da lui realizzato nell’occasione del decimo anniversario della nascita della Cecoslovacchia.

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