A Firenze, la mostra “Dalì incontra Dante”, l’opera vista da Dalì

La mostra a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, aperta fino al 27 settembre, permette di vedere la Divina Commedia dal punto di vista dell'artista. Il titolo è eloquente: Dalì incontra Dante Alighieri.

A Firenze, la mostra “Dalì incontra Dante”, l’opera vista da Dalì

Le parole di Dalì nel Manifesto Mistico del ’51 consentono di avvicinarsi ad uno dei più importanti periodi del ‘900, esposti nella mostra #DalíMeetsDante (Dalì incontra Dante). Ecco le parole di Dalì: “La decadenza della pittura moderna deriva dallo scetticismo e dalla mancanza di fede, conseguenze del materialismo meccanicistico. Grazie alla rinascita del misticismo spagnolo, io, Dalì, mostrando la spiritualità di tutte le sostanze, dimostrerò con la mia opera l’unità dell’universo“.

La mostra è stata inaugurata il 2 luglio al Palazzo Medici Riccardi di Firenze, presso la Galleria delle Carrozze e sarà fruibile dai visitatori fino al 27 settembre. L’esposizione ha lo scopo di celebrare il 750° anniversario dalla nascita di Dante Alighieri attraverso l’arte del genio folle del ‘900. Dalì, infatti, ha dedicato 9 anni della sua carriera per produrre i 100 acquarelli basati sul capolavoro dantesco: la sua opera fu presentata al Palais Gallièra di Parigi.

Sotto la sua guida, l’opera fu anche riportata in xilografie per la stampa attraverso un eccellente lavoro fatto da esperti incisori. I trittici che riproducono i protagonisti dei tre Canti sono un’ interpretazione psicoanalitica. Il pittore andaluso propone con Inferno, Purgatorio Paradiso una sorta di viaggio nell’inconscio dell’uomo contemporaneo, che si perde nelle varie esperienze che attraversa.

Dagli anni ’50 agli anni ’60, Salvador Dalì si accostò anche ai classici della letteratura e studiò da vicino i modelli dell’arte, soprattutto Rinascimentale. Il pittore così illustra opere di Dante, Boccaccio, Cervantes e la Bibbia, allo scopo di ridare senso all’epoca contemporanea. La sua ricerca ossessiva di qualcosa di mistico e di soprannaturale è irrefrenabile, ed il risultato è una commedia meno divina di quella Dantesca ma che eleva l’umanità.

In questo contesto sono esposte anche le sculture in bronzo di San Giorgio e il Drago, Adamo ed Eva e il busto di Dante Alighieri, personaggi indispensabili per leggere la Divina Commedia che porta la firma di Salvador Dalì.

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