Allarme siccità: a gennaio ha piovuto come ad agosto

Dopo il mese di dicembre con ben il 91% di precipitazioni in meno rispetto alla media, a gennaio in Italia sono caduti gli stessi millimetri di pioggia di agosto con conseguenze catastrofiche sullo smog e sulla siccità.

Allarme siccità: a gennaio ha piovuto come ad agosto

Questo inverno 2016 non sarà ricordato soltanto per il blocco al traffico nelle maggiori città italiane, come Napoli e Milano, ma anche per una nuova, storica, siccità. Nelle campagne la natura è in subbuglio, sconvolta da un inverno che ha i connotati della primavera.

Storicamente, in Italia, i ‘Giorni della merla‘ sono i più freddi dell’anno; ebbene, quelli di quest’anno (29, 30 e 31 gennaio n.d.a.) appena trascorsi, hanno fatto registrare temperature record al rialzo: 17-18° al Sud, 15-16° al Centro e 10-12° al Nord.

Altro che inverno, nelle campagne mandorli, susini e peschi sono fioriti in largo anticipo ed una storica siccità affliggerà i mesi a venire. E’ questo l’avvertimento dell’ultimo rapporto di Coldiretti su quelle che saranno le conseguenze di questo caldo record che si è abbattuto sul nostro Paese in questi mesi facendo registrare temperature ben al di sopra della media stagionale. Primi su tutti i dati sulle precipitazioni nel mese di gennaio: sono di poco superiori a quelli registrati ad agosto.

Quello che stiamo vivendo è un fenomeno climatico decisamente insolito che rischia forti ripercussioni, anche a breve termine, non soltanto nel settore agricolo. Le preoccupazioni maggiori, a quanto pare, sono per la salute delle persone, in quanto i livelli allarmanti di smog nelle città sono da sommarsi alla grave siccità: i letti dei fiumi sono quasi del tutto in secca. Sul Po sembra di essere nel periodo estivo, con allarmanti livelli idrometrici inferiori di circa 2 metri rispetto alle misurazioni effettuate l’anno scorso.

La situazione, di riflesso, è grave anche nei laghi, trovandosi ai minimi storici del periodo; basti pensare che due tra i più grandi laghi d’Italia, il lago Maggiore e quello di Como, sono scesi rispettivamente del 17% e 12%, mentre il lago di Garda è addirittura al 33%. Sembra proprio che siamo di fronte a cambiamenti climatici come mai in precedenza, che si stanno manifestando sfasando totalmente le stagioni e questi eventi estremi avranno un impatto devastante sull’agricoltura e sulle alluvioni.

La Coldiretti conclude il suo rapporto spiegando che occorrono interventi strutturali e nuovi piani di sviluppo rurale in modo da poter far fronte a queste nuove, impreviste, calamità.

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