Nove sono le volte che Rafa Nadal, uno dei migliori (per larghi tratti Il Migliore) tennisti degli ultimi 10 anni, ha trionfato al Roland Garros. Il torneo parigino sembrava essere il suo torneo, unico ed esclusivo vincitore di 9 delle ultime 10 edizioni (ad eccezione del 2009, vinto da un fenomenale Roger Federer) e recordman, manco a dirlo, di trionfi nell’Open di Francia. Mai nessuno come lui, che fino all’anno scorso sembrava davvero imbattibile qui in Francia. Eppure, quest’anno qualcosa si è rotto; e non parliamo di ‘crac’ fisici, ma mentali. Nadal non è più lo stesso, e oggi sembra un anonimo tennista inserito nella top ten, che appena affronta un ‘pari livello’ va in difficoltà, anche su quella terra rossa che tante soddisfazioni gli ha regalato fino ad oggi.
Ebbene, dopo l’eliminazione dal Roland Garros di quest’anno per mano dell’attuale numero 1 al mondo, Novak Djokovic, Rafa Nadal non ha voluto nemmeno sentir parlare di finale. Lui, infatti, non l’ha guardata nemmeno da casa. Roger Federer, per fare un esempio, ha preferito seguirla allo stadio. Sta tutta qui la differenza tra i due tennisti: uno, passionale e – da quest’anno – incostante, l’altro glaciale e ‘cinico’. Certo è, però, che Nadal ha un rapporto molto più viscerale con questi campi, cosa che Federer non ha.
Preferisce allenarsi, Nadal, piuttosto che guardare quella maledetta partita, per il torneo di Stoccarda, perché “l’esordio sull’erba è sempre difficile. Proverò a fare del mio meglio, allenandomi il più possibile prima del debutto”. Certo, come no, come se l’eliminazione da Parigi fosse già alle spalle. Ma qual è il problema di Nadal? “Devo migliorare l’intensità in campo. Se ci riesco credo di poter tornare ai livelli migliori. È la prima volta che debutto sull’erba due settimane prima di Wimbledon, spero che questo mi aiuti”.