Giro d’Italia: il film del trionfo di Vincenzo Nibali

Un successo annunciato arrivato dopo le polemiche di Roccaraso, il crollo all’Alpe di Siusi e ad Andalo, l’impresa di Risoul e la stoccata finale a Sant'Anna di Vinadio. Il tutto con la dedica al piccolo Rosario.

Giro d’Italia: il film del trionfo di Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali ha vinto la 99esima edizione del Giro d’Italia. Letta così la notizia non fa scalpore, il messinese era il grande favorito della vigilia per la vittoria della corsa rosa, un bis dopo il successo del 2013. Ma questa edizione della corsa a tappe italiane resterà nella storia per come è arrivata la vittoria dello squalo, una sceneggiatura degna di un film di Hitchcock.

Si parte dall’Olanda con il cronoprologo di Apeldoorn e Nibali fa subito meglio dei suoi diretti avversari per la vittoria finale. Nella sesta tappa arriva il primo arrivo in salita di Roccaraso e tutti si aspettano il messinese già in rosa, ma qualcosa non va nella strategia Astana e il corridore, a fine gara, lancia una frecciata al suo direttore sportivo Giuseppe Martinelli, reo di aver gestito male l’ordine di attaccare. Nella crono sulle strade del Chianti, corsa dopo aver ricevuto la triste notizia della morte del 14enne Rosario, giovane atleta della squadra sportiva dilettantistica del campione siciliano, lo squalo dello stretto si difende bene e guadagna su Valverde, Krujiswijk e Landa, che nella tappa successiva si ritira.

Arriva il week end delle dolomiti con la maglia rosa che passa prima sulle spalle di Andrey Amador, compagno di squadra di Valverde e poi su quelle dell’olandese Steven Kruijswijk, che, nella tappa di Corvara vinta da Esteban Chaves, stacca il messinese. Nella giornata successiva arriva una giornata nera per Nibali, che nella crono scalata all’Alpe di Siusi perde oltre due minuti dalla maglia rosa, complice anche un guasto meccanico alla catena. Dopo il giorno di riposo, la crisi di Nibali continua, e sul traguardo di Andalo il suo ritardo dalla vetta è di quasi 5 minuti. Nell’aria si parla anche di ritiro.

Ma il finale di questa corsa viene riscritto nelle ultime due tappe alpine. Nella Pinerolo-Risoul, dopo lo scollinamento sul Colle dell’Agnello, Cima Coppi di questo Giro, Steven Kruijswijk sbaglia una curva e vola sulla neve. In discesa inizia lo show di Vincenzo Nibali che, grazie anche ad un perfetto gioco di squadra, stacca tutti nella salita finale, vince la tappa con dedica sul traguardo a Rosario, e sale al secondo posto in classifica, dietro la nuova maglia rosa Esteban Chaves.

Il messinese assapora l’impresa e lancia l’attacco decisivo nel finale della ventesima frazione con arrivo a Sant’Anna di Vinadio, ultima salita di questo Giro. Sul traguardo la maglia rosa cambia padrone e finisce sulle spalle di Vincenzo Nibali che la porta in trionfo a Torino, per il finale di questa avvincente sceneggiatura.

Classifica finale Giro d’Italia (maglia rosa)

1. Vincenzo Nibali (Italia) in 82h44’31”

2. Esteban Chaves (Colombia) a 52”

3. Alejandro Valverde (Spagna) a 1’17”

4. Steven Kruijswijk (Olanda) a 1’50”

5. Rafal Majka (Polonia) a 4’37”

Classifica finale a punti (maglia rossa)

1. Giacomo Nizzolo (Italia) 185 punti

2. Diego Ulissi (Italia) 152 punti

3. Matteo Trentin (Italia) 141 punti

Classifica finale scalatori (maglia azzurra)

1. Mikel Nieve (Spagna) 152 punti

2. Damiano Cunego (Italia) 134 punti

3. Darwin Atapuma (Colombia) 118 punti

Classifica finale giovani (maglia bianca)

1. Bob Jungels (Lussemburgo) in 82h53’02”

2. Sebastian Henao (Colombia) a 29’38”

3. Valerio Conti (Italia) a 1h10’07”

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