Sgarbi: Facebook lo censura per un nudo artistico ma poi riapre la pagina. Chiesti 50mila euro di danni

Vittorio Sgarbi posta una foto accanto ad un quadro e viene censurato da Facebook. Chiesti 50mila euro di danni al social network, che ha giudicato troppo osè un famosissimo quadro

Sgarbi: Facebook lo censura per un nudo artistico ma poi riapre la pagina. Chiesti 50mila euro di danni

Vittorio Sgarbi continua a far parlare di sé, ma questa volta per un post su Facebook.

Il noto critico d’arte, personaggio pubblico di spessore e cultura ma anche spesso al centro delle cronache per il suo fare irriverente e le sue provocazioni sempre molto pungenti anche nei confronti di altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.

Motivo di discussione questa volta un post su Facebook di Vittorio Sgarbi in cui si vedeva il noto critico d’arte immortalato accanto al celebre quadro “L’origine du monde” di Gustave Courbet. Chi conosce il quadro saprà che si tratta di una tela in cui vengono ripresi in primo piano i genitali di una donna sdraiata su un letto, priva di testa.

Lo scatto di Vittorio Sgarbi, al Musée d’Orsay di Parigi, ha totalizzato quasi un milione di visualizzazioni su Facebook, dove però è stato dopo poco censurato. Il noto social network, infatti, ha giudicato troppo osé lo scatto di Vittorio Sgarbi ed ha deciso di oscurare la sua pagina, per poi però riaprirgliela poco dopo.

La cosa, però, non è andata affatto giù a Vittorio Sgarbi, che tramite il suo legale Giampaolo Cicconi ha chiesto un risarcimento di circa 50mila euro a Facebook, colpevole di aver bloccato illegittimamente la sua pagina.

Secondo l’avvocato di Vittorio Sgarbi, infatti, “non esistevano nella specie i presupposti per rimuovere l’immagine di Sgarbi e del capolavoro di Courbert perché si tratta di pubblicazione di nudi pittorici e non di nudi fotografici, pubblicazione, in simili casi, consentita dal vostro regolamento interno. Nell’estate 2012 la bionda Ema che scende le scale, dissolta nella trama nebbiosa della pittura di Richter veniva da voi, anche in quel caso, censurata con rimozione dell’immagine tuttavia poco dopo e a seguito delle proteste di Gonzague Gauthier, digital projects manager del Centro nazionale d’arte e cultura G. Pompidou, voi avete provveduto allo sblocco immediato del profilo, scusandovi per l’accaduto e per aver scambiato la celebre tela di Richter per una (piuttosto sfocata) fotografia” dice l’avvocato di Vittorio Sgarbi.

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Il legale, inoltre, chiede che il risarcimento richiesto venga erogato “entro e non oltre sette giorni”. A commentare l’accaduto lo stesso Vittorio Sgarbi che tramite la sua pagina Facebook ha detto: “Stamane Facebook ha riattivato questo profilo. Tuttavia il legale di Sgarbi, l’avvocato Giampaolo Cicconi, ha avviato un’azione legale per il danno subito”.

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