Truffa: clicchi per leggere una news e ti abbonano a servizi premium

Il profilo social della Polizia Postale avverte contro un attacco che coinvolge chi naviga da smartphone su siti di notizie. In alcuni casi, cliccando sui pulsanti di approfondimento, si veniva iscritti a servizi a sovrapprezzo.

Truffa: clicchi per leggere una news e ti abbonano a servizi premium

Gli hacker hanno decisamente preso di mira gli smartphone visto che, sotto diversi punti di vista, sono delle vere e proprie mini-casseforti: custodiscono dati personali, informazioni finanziarie, e reale denaro nella fattispecie del credito telefonico. Proprio a quest’ultimo sembrano aver mirato gli hacker che hanno messo in piedi la recente truffa basata sugli “sms a sovrapprezzo”.

A darne notizia, ancora una volta, è il profilo social della Polizia Postale, “Una vita da social”, il quale ha raccontato, a mo’ di monito (e di cronaca), quanto avvenuto ad una sfortunata utilizzatrice di smartphone.

La persona in questione, infatti, stava semplicemente navigando quando è finita su una notizia curiosa corredata di cotanto pulsante “leggi”. Non subodorando niente di sospetto nella cosa ed essendo, anzi, internet basato proprio sugli approfondimenti via link, la sfortunata utente ha cliccato sul pulsante di cui sopra ed ha fatto la “classica frittata”.

Da lì a poco le è arrivato un sms che parlava dell’abbonamento a un servizio che avrebbe assicurato la ricezione settimanale di contenuti premium. In genere, sms del genere comportano l’abbonamento coatto a servizi premium o a sovrapprezzo che, in cambio di un obolo di 5 euro a settimana (o a sms), assicurano materiale come sfondi, gif, animazioni, suonerie, giochi ed altre amenità del genere. 

Rimediare ad una simile trappola non è stato per nulla facile. La gentile quanto sfortunata amica, infatti, ha dovuto chiamare il suo operatore telefonico per farsi disattivare l’abbonamento e riaccreditare quanto le era stato proditoriamente sottratto: nella medesima occasione ha richiesto il blocco dell’attivazione di servizi in abbonamento da parte di terzi (quindi ad eccezione degli sms inviati dal proprio operatore).

Quello che la Polizia Postale ci consiglia, per prevenire accadimenti del genere, è proprio di chiamare il call center del proprio operatore (Tim: 119, Vodafone: 190, Wind: 155, Tre: 133) e richiedere il “barring sms” o blocco degli sms a sovraprezzo verso numerazioni come quelle che iniziano – tra le altre – per 899, 166, o con decade basata sul 4 (43, 44, 46, 47, 48, 49). Ci vuole poco tempo e l’operazione, in sé, è gratuita. 

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