Istat. Migliorano gli accessi ad internet ma le competenze digitali no

L'Istat ha pubblicato i dati sul rapporto tra italiani e connessione internet negli ultimi 5 anni. Emergono generali miglioramenti ma anche criticità: 1 famiglia su 3 non accede ad internet e le competenze digitali in azienda son molto basse.

Istat. Migliorano gli accessi ad internet ma le competenze digitali no

Di recente l’Istat ha pubblicato un rapporto sul rapporto tra italiani e internet negli ultimi 5 anni, a partire dal 2010. Dai dati forniti emerge sia che cresce il numero di persone e famiglie connesse ad internet con banda larga, sia che la percentuale di imprese “connesse” è aumentata in modo significativo. Non sono tutte rose e fiori però: almeno 1 famiglia su 3 non ha internet!

I dati, dicevamo, parlano chiaro in merito al rapporto tra italiani e la connessione internet. Ufficialmente, a livello europeo, siamo tra gli ultimi 6 paesi per diffusione della banda internet con un comunque decente 74% ma le cose iniziano a muoversi nella direzione giusta. Secondo le statistiche dell’Istat, infatti, negli ultimi 5 anni, siamo passati dal 52,4% al 66,2% di connessioni, con un incremento totale del 13,8% ed un incremento, rispetto all’ultimo anno, del 2,2%.

Le famiglie italiane, poi, che si connettono con banda stretta o fissa sono dimezzate e, in compenso, è aumentato – dal 41% al 64,4%, il numero di famiglie che accedono ad internet tramite la banda larga, anche grazie alla mobilità. Nello specifico, le famiglie che dispongono di banda larga solo grazie a device mobili e chiavette Wireless sono passate dal 6,6% al 18,6% mentre quelle che adoperano ambedue le bande larghe – sia fissa che mobile – passano dal 1,4% al 11,5%.

Analizzando il dato famigliare emerge come le più connesse siano le famiglie al Centro e al Nord mentre, al Sud, sono in recupero i nuclei familiari che accedono alla banda larga dal Molise e dalla Campania. Qui, il divario strutturale, è colmato grazie alle tecnologie mobili. Introducendo il parametro dell’età, si nota come le più connesse siano le famiglie con almeno un minore: tra Adsl, Dsl, Fibra ottica, l’88,3% di queste ha accesso alla banda larga. Di rimando, le meno connesse sono le famiglie composte, per lo più, da ultrasessantenni: in questo caso solo 18% ha accesso alla banda larga.

Anche il titolo di studio e l’affermazione professionale sono un parametro che influisce molto sulla diffusione della connessione in banda larga: le famiglie con almeno un laureato si connettono per l’89,4% in banda larga mentre quelle nelle quali ci si limita alla terza media si fermano al 51,7%. In ambito professionale, i nuclei nei quali il capofamiglia sia dirigente, quadro, imprenditore, libero professionista puntano molto sulla banda larga fissa e sulla combinazione di tecnologia fissa e mobile, mentre quelle nelle quali il capofamiglia è operaio hanno tassi elevati di connettività solo in banda larga mobile. 

Migliora anche il rapporto con l’e-commerce. Rispetto al 2014, è aumentata del 3,2% la quota di persone che fa acquisti in rete e, dall’altor lato, le imprese che hanno un corrispettivo shop online sono passate dall’8,2% al 10%. Questo ci introduce al tema delle aziende: a partire dal 2013, la quota di aziende – con almeno 10 dipendenti – connesse in banda larga è passata dal da 49,8% al 63,3%.

Le note dolenti. Una famiglia su 3 non ha internet e, ancora oggi, 4 italiani su 10 hanno ammesso di non aver usato internet per almeno 3 mesi (dato SWG). Tornando ai dati Istat, le aziende – poi – hanno competenze informatiche alquanto critiche: al loro interno, il 36,6% degli addetti ha ammesso di aver competenze informatiche di base o basse (31,4%) mentre, nel 60,7% delle imprese (almeno 10 dipendenti), si è addirittura costretti a ricorrere a esperti esterni per le funzioni ICT (uso di sw, fatturazione elettronica, un proprio sito web o una pagina Facebook con le necessarie competenze per aggiornarle, anche a fini di solo marketing). 

Insomma, dai dati Istat emerge come, pur trovandoci ancora indietro, noi italiani stiamo migliorando il nostro rapporto con l’internet, con la sua tecnologia a banda larga e con l’accesso ai suoi contenuti: ciò vale sia per singoli, famiglie ed aziende. Tuttavia, secondo l’Istat, vi sono ancora delle criticità nel rapporto tra “italiani e internet” ed è a queste che occorrerà badare nel prossimo futuro per garantire un miglior accesso all’informazione con conseguente sviluppo sociale ed economico. 

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