In Italia, Facebook è sempre più un social per gli over 35

Nel nostro Paese, Facebook assume sempre più i connotati di un social per grandi. La maggioranza degli utenti ha più di 35 anni. Diminuiscono al contempo i minorenni: le loro preferenze si indirizzano verso altre piattaforme.

In Italia, Facebook è sempre più un social per gli over 35

Gli adolescenti italiani si iscrivono su Facebook meno di quanto facessero due anni fa. Quella dei teenager è però l’unica fascia di età che ha conosciuto un andamento negativo. E mentre i minorenni fuggono verso altre piattaforme, gli adulti continuano a considerare la creatura di Mark Zuckerberg come il principe dei social network. A fronte di queste considerazioni non è quindi un caso che il 53% degli utenti italiani attualmente iscritti abbia almeno 35 anni.

Sono queste le conclusioni che si possono trarre consultando i dati di uno studio condotto da Vincenzo Cosenza, esperto di social media. Per la sua ricerca, l’analista si è avvalso di uno strumento come Facebook Advertising. Il monitoraggio è stato effettuato su una base di 30 milioni di utenti attivi quotidianamente nel nostro Paese, di cui 28 milioni collegati tramite dispositivi mobili.

Ma come si spiegherebbero questi risultati? Secondo Giovanni Boccia Artieri, sociologo dell’Università di Urbino, i giovani snobbano Facebook in quanto lo reputano sempre più un luogo di discussione politica. A tal fine, è sufficiente considerare la visibilità assunta dal Movimento 5 Stelle. Ma la sua contemporanea dimensione informativa lo renderebbe molto più adatto alle caratteristiche degli adulti che non dei giovanissimi.

Giuseppe Riva, professore di Psicologia dei nuovi media dell’Università Cattolica di Milano, ha anche aggiunto che il problema degli over 30 sono – tra le altre cose – gli assidui impegni di lavoro. Sotto questo punto di vista, è proprio Facebook a correre in loro soccorso, in quanto “permette di avere un rapporto attivo anche con coloro che non riusciamo a vedere faccia a faccia”.

Ma, a quanto pare, è stata proprio la maggior presenza di adulti ad aver comportato la migrazione dei più giovani su altre piattaforme. “È un fenomeno iniziato sei o sette anni fa e si lega al fatto che molti tredicenni – l’età in cui si può formalmente entrare su Facebook – hanno avuto il permesso di stare sul social a patto che i genitori fossero loro amici”. Ma, una volta cresciuti, hanno cercato dei propri spazi di autonomia, dove non essere continuamente monitorati dai genitori.

E dove avrebbero deciso di migrare? A quanto pare, è Instagram il social più amato dagli adolescenti. Lo stesso Riva lo definisce come un social decisamente “più immediato e veloce che vive moltissimo di selfie, che sono ormai uno strumento chiave della comunicazione giovanile”.

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