Il dramma di Fukushima sarà visitabile online grazie a Google Maps

Google, sul suo blog ufficiale, ha appena comunicato di aver terminato la raccolta di foto e video panoramiche volte a creare un archivio digitale della tragedia giapponese dell'11 Marzo 2011. Per ricordare com'erano e come sono le zone coinvolte dal sisma.

Il dramma di Fukushima sarà visitabile online grazie a Google Maps

Google ha appena pubblicato sul suo blog ufficiale l’esito di un progetto di documentazione storica che permetterà alle persone di rendersi conto di ciò che accadde a Fukushima e dintorni in seguito al terribile maremoto di Tohoku, nel nord del Giappone.

Come ricorderemo, l’11 Marzo del 2011 ci fu un terribile terremoto (9° grado di magnitudo) in mare aperto, al largo delle coste dell’isola di Tohoku: seppur l’epicentro fu a 30 km di profondità, il fatto che il terremoto fosse avvenuto in mare generò un maremoto – in idioma locale “tsunami” – quale mai si era visto in Giappone (ed il 7° più grande di tutta la storia mondiale). Diverse città che sorgevano lungo la costa nord del Giappone furono letteralmente spazzate via e, come conseguenza del sisma, vi furono anche notevoli danni alle infrastrutture: in una località della zona, esplose una raffineria, in altre zone furono le reti ferroviarie a risentirne.

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I danni più gravi avvennero a Fukushima ove crollò una diga e si crepò la locale centrale nucleare, generando delle fughe di materiale radioattivo: i reattori della centrale furono, poi, spenti ed il programma nucleare nipponico subì uno stop notevole. Google ha annunciato, sul proprio blog ufficiale, di aver completato la terza tornata di riprese e foto scattate proprio nelle zone più colpite dal terremoto di Tohoku.

google-car-street-view-FukushimaLe riprese sono state fatte – tra il Giugno del 2015 ed il Gennaio del 2016 – con le Google Cars abitualmente utilizzate per mappare le strade all’interno del programma “Street View” e riguardano le prefetture (distretti) di Fukushima, Ibaraki, Iwate e Miyagi. In particolar modo sono state monitorate, grazie a foto e riprese panoramiche a 360°, 59 città, 9 paesi, 4 villaggi dei quali si può – ora – vedere com’erano prima del disastro naturale e come sono ancora oggi.

L’obiettivo di quest’iniziativa, spiegano i vertici di Mountain View, è quello di creare un grande archivio digitale del terribile terremoto giapponese in modo da far vedere e capire, a chi abitava lì o a chi non c’è mai stato, la distruttività del terremoto del 2011 e del conseguente tsunami. Non meno importante è la funzione di memoria storica che una simile iniziativa potrà avere per le generazioni future “al fine di comprendere e ricordare quanto accaduto”.

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