Gassman critica Emanuele Filiberto per il cinguettio sui partigiani

Continua, su Twitter, la polemica sul controverso post del principe Emanuele Filiberto in merito ai partigiani. Nonostante le spiegazioni del reale, l'attore Gassman ha definito il tutto un episodio di vigliaccheria.

Gassman critica Emanuele Filiberto per il cinguettio sui partigiani

Continua, su internet, la polemica in merito al controverso post sui partigiani che il principe sabaudo Emanuele Filiberto avrebbe prima postato e poi cancellato su Twitter. Anche l’attore Alessandro Gassman, sempre su Twitter, non ha fatto mancare il suo parere.

Tutto è iniziato il 1° Maggio, Festa del Lavoro: in una tranquilla domenica di Maggio, su Twitter è apparso un post piuttosto deciso del principe Emanuele Filiberto di Savoia nel quale i partigiani venivano definiti parassiti. Nel post, che faceva riferimento ad un articolo del sito identitario “Riscatto Nazionale” (ma la tematica è stata rilanciata anche da “Il Tempo” https://goo.gl/mSsLHk di Roma) si spiegava che ben 179 associazioni partigiane ricevono dallo Stato qualcosa come 3 milioni di euro annui per le loro iniziative storiche. 

Il post suscitò le immediate polemiche dell’ANPI di Brescia e, dopo qualche ora, sparì dall’account di Emanuele Filiberto, il quale si scusò per l’accaduto e spiegò che il suo account era stato compromesso da un hacker che aveva voluto cavalcare le polemiche per la sua probabile visita del 14 Maggio a Noto, in Sicilia.

Niente. Il popolo di Twitter (quanto meno, la maggior parte), non si è accontentato della spiegazione e lo ha criticato aspramente: il principe ha invocato il ricordo della sua nonna che è stata a fianco dei partigiani ma, tra i commenti a tale precisazione, ve ne sono stati diversi (es. di Wu Ming Foundation) i quali ricordavano tutti i personaggi di casa Savoia fotografati con esponenti nazifascisti. A questo punto, il principe si è detto perplesso che tante persone siano ancora ferme ai preconcetti di tanto tempo fa, sì da esacerbarsi in tali violente polemiche.

Non l’avesse mai detto. Il 2 Maggio, l’attore Alessandro Gassman, sempre su Twitter, ha commentato l’episodio come atto di vigliaccheria: un lanciare il sasso e nascondere la mano che era già stato tipico del nonno di Filiberto quando aveva firmato le leggi razziali. 

Qualcuno ha fatto notare a Gassman la spiegazione di Emanuele Filiberto ma l’attore non ha fatto retromarcia nemmeno di fronte a chi gli faceva notare, a suon di commenti di rettifica, che Umberto II, nonno di Emanuele, re per un solo mese (reggente da Maggio a Giugno del 1946) non aveva firmato le leggi razziali: ad averlo fatto era stato il bisnonno del Principe, ovvero Vittorio Emanuele III (nel ’38).

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