Bufala. Il rover Yutu non trova traccia delle missioni lunari Apollo

Poco prima di Natale il mondo delle bufale è tornato a farsi vivo con una bufala, questa volta in tema spaziale, relativa al fatto che gli USA potrebbero non essere mai sbarcati sulla Luna. Vediamo tutti i motivi per i quali tale notizia non può esser vera.

Bufala. Il rover Yutu non trova traccia delle missioni lunari Apollo

Il 2016 è iniziato e non potevamo esimerci dal tornare a trattare il tema delle bufale, questa volta in salsa “spaziale”, visto che – poco prima di Natale – si è ricominciato a parlare in internet del fatto che gli Stati Uniti potrebbero non esser mai sbarcati davvero sulla luna. A rivelare questa “sensazionale” notizia sarebbe stato il “World News Daily Report”, un sito americano che si propone di indagare sui misteri del mondo. 

Nello specifico, la “notizia” riportata dal World News Daily Report sosterrebbe che il rover cinese Yutu non avrebbe individuato nessuna traccia delle missioni americane Apollo sbarcate sulla Luna tra il 1969 ed il 1972. Addirittura vi sarebbe un fisico nucleare russo di fama mondiale che avrebbe confermato la cosa fornendo dettagli sensazionali. Niente poco di meno…

Innanzitutto diamo un’occhiata al portale “World News Daily Report“: si propone come un sito americano “sionista” (con base a Tel Aviv, in Israele) e già questa definizione non è molto “professionale”. Sulle sue pagine, poi, troviamo raccontati episodi alquanto singolari: un fan di Guerre Stellari che avrebbe speso 300 mila dollari di botox per assomigliare a Jabba The Hutt o Joko Ono che sosterebbe di aver avuto, verso fine anni 60, una relazione lesbo con Hillary Clinton, allora studentessa di Yale. E queste sono tra le notizie più credibili…

Il giornale cinese che avrebbe riportato le perplessità degli alti funzionari del programma spaziale cinese, ovvero il Bejing Daily Express, non esiste. A Pechino, o Bejing che dir si voglia, esistono 5 quotidiani di cui uno in lingua inglese ma nessuno di essi ha la denominazione sociale di “Bejing Daily Express”. E, comunque, chi sarebbero questi alti funzionari del programma spaziale cinese?

Yury Ignatyevich Mukhin, il presunto fisico russo (pronto a rivelare che il KGB sapeva della truffa americana sin dal 1970) è – in realtà – un semplice teorico della cospirazione, abituato a vendere storielle in tema pur di sbarcare il “lunario” (è il caso di dirlo!). 

Scendiamo nel dettaglio. Il rover Yutu (“coniglio di giada”) è sbarcato sulla Luna nel 2013, nell’ambito della missione Chang’e 3, ed è impossibile che abbia esplorato l’area delle 6 missioni Apollo: quella zona è vasta come 2 volte l’Europa e il rover si muove lentamente, anzi…si muoveva, visto che dal 2014 – causa malfunzionamento – è praticamente impossibilitato a muoversi. 

Può darsi che il rover Yutu abbia almeno esaminato la zona ove sbarcò, nel Luglio del ’71, l’Apollo 15? E’ vero: sia Yutu che Apollo 15 sono sbarcati nel “Mare Imbrium” ma quest’ultimo è un cratere ampio 1300 KM e le zone dei rispettivi allunaggi distano 800 KM: seguendo una piacevole metafora delle Google Maps, è come se da Bologna ci si lamentasse di non riuscire a vedere la Torre Eiffel. 

Dunque, il rover cinese Yutu non ha mai potuto smascherare alcuna bufala semplicemente perché si è occupato d’altro e perché i riferimenti nel pezzo del World News Daily Report sono tutti sballati o falsi. Basta ad evitare di diffondere ancora questa bufala?

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