Bing, arriva il filtro per le immagini pornografiche

Microsoft ha attivato un filtro sulla versione inglese di Bing. Il motore di ricerca mostrerà un avviso quando l'utente cerca immagini di abusi sui minori

Bing, arriva il filtro per le immagini pornografiche

Bing è il primo motore di ricerca ad aver assecondato la richiesta inoltrata qualche giorno fa dal premier inglese David Cameron di contrastare la diffusione del porno online e proteggere i più piccoli.

Il motore di ricerca di Microsoft, subito dopo il lancio avvenuto nel maggio 2009, aveva ottenuto l’attenzione di molti utenti non tanto per la qualità dell’algoritmo di ricerca quanto perché permetteva di bypassare in maniera trasparente gli eventuali filtri presenti sui Pc, mostrando senza difficoltà immagini e video espliciti.

Grazie alla funzione di anteprima dei video e delle immagini, Bing ha rischiato di trasformarsi in un unico grande canale d’accesso alla pornografia nel web, aggirando i software preposti a censurarla e suscitando le comprensibili polemiche di molti.

Ora Microsoft, resasi conto del problema, è corsa ai ripari inaugurando un dominio separato appositamente dedicato a immagini e filmati pornografici: explicit.bing.net.

Bing è dunque il primo motore di ricerca ad introdurre una sorta di censura e, quando un utente digita un termine o l’indirizzo di un sito presenti nella blacklist del CEOP (Child Exploitation and Online Protection Centre), la Bing Notification Platform attiva il filtro e un pop-up viene visualizzato sullo schermo con il messaggio “Child abuse material is illegal“. Un portavoce di Microsoft ha dichiarato: “Si tratta di una integrazione alla policy esistente, in base alla quale viene rimosso da Bing ogni link a contenuti illegali di questo tipo il più velocemente possibile. Microsoft è stata, e rimane, un forte sostenitore di azioni proattive contro lo sfruttamento minorile facilitato dalla tecnologia. Abbiamo team a livello globale dedicati alle segnalazioni di abusi sui nostri servizi e allo sviluppo di innovazioni contro la pedofilia in senso più ampio”.

Il prossimo motore di ricerca a compiere questo passo dovrebbe essere Yahoo!, che usa le tecnologie Bing e quindi dovrebbe presto attivare un simile blocco, mentre Google continuerà ad aggiornare il suo sistema di reporting e a collaborare con le organizzazioni che si occupano di protezione dei bambini per rimuovere velocemente questo genere di contenuti.

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