Attenti, navigare sui siti porno vi espone a seri rischi per la privacy

Un'organizzazione no-profit, attiva nel campo dei diritti digitali, ha scoperto che navigare sui siti porno sia pericoloso per la propria privacy, dacché questi ultimi non proteggono le navigazione dei propri utenti col protocollo criptato HTTPS!

Attenti, navigare sui siti porno vi espone a seri rischi per la privacy

Molto spesso, quando si tratta di esplorare la Rete, si pensa che sia sufficiente utilizzare la funzione di “navigazione in incognito” per preservare la propria privacy e, invece, si passa sopra cautele ben più importanti, come il verificare se i siti visitati adottino il protocollo HTTPS: un’organizzazione no-profit avverte, in tal senso, del pericolo di navigare sui siti porno.

La navigazione in incognito è una funzione, introdotta progressivamente da tutti i maggiori browser, che permette di non salvare in locale la cronologia, ed i cookies, relativi ai siti che vengono visitati. Di per sé, è un’accortezza molto utile quando si usa un computer in tandem con gli altri membri della famiglia, o quando si adopera una postazione pubblica (ad es. nelle biblioteche). Tuttavia, quando si tratta di mantenere segrete le categorie visitate in un particolare sito, o il genere di contenuti ivi consultati, può essere bene assicurarsi che il portale da noi interpellato gestisca il proprio traffico adoperando un protocollo criptato, quale – appunto – è l’HTTPS.

Diversamente, un hacker potrebbe inserirsi – con un attacco “man-in-the-middle” – tra utente e sito e, in questo modo, riuscirebbe a venire in possesso di elementi con i quali ricattare l’internauta. A tal proposito, Brian Wesolowski – un ricercatore del Cdt, il Centro per la democrazia e la tecnologia, un’organizzazione no-profit che si occupa di diritti nell’epoca digitale – ha spiegato, alla rivista Vocativ, attenta alle tematiche del Deep Web, che i siti porno, in tal senso, sono tra i meno sicuri, perché, nel loro caso, un hacker può facilmente capire quale genere di video consultate più spesso, e in quale categoria vi attardate maggiormente: detto altrimenti, le vostre preferenze sessuali sono a rischio divulgazione

Per questo motivo, la Cdt ha esercitato forti pressioni sull’industria del porno digitale, affinché adotti il protocollo sicuro HTTPS non solo per gestire le transazioni, ovvero l’acquisto di accessi ai filmati interi, o a contenuti “esclusivi”, ma anche il resto della comune navigazione, a conti fatti il grosso del totale, che intercorre tra utente e portale porno.

In palio, spiegano i ricercatori del Cdt, non vi è solo la riservatezza, ma anche la sicurezza personale, visto che la rivelazione delle proprie preferenze sessuali può dare adito a ricatti, a problemi in famiglia e sul lavoro, a contrasti con le autorità, sia ove l’omosessualità è reato, che ove vi sia semplicemente una stretta contro i contenuti a luci rosse (come nell’America repubblicana di Trump). 

Qualcuno dei siti più importanti del settore, interpellati da Vocativ, ha fatto sapere di aver aderito alle richieste del Cdt. In particolar modo, Corey Price, vicepresidente del network a luci rosse “Pornhub”, ha spiegato che PornHub (inteso come sito) ha già instradato sul protocollo HTTPS il traffico dell’intera sezione Premium (quindi, per esser tutelati, occorrerà pagare), mentre – per quel che concerne “RedTube”, la versione porno di YouTube, sempre facente parte del gruppo di Price, lo switch verso la navigazione criptata è in corso

Nel frattempo, una buona prassi è quella di usare l’estensione “HTTPS Everywhere”, disponibile per Firefox, Chrome, ed Opera, che – nata con l’avallo della FCC (Electronic Frontier Foundation) – si occupa di instradare la navigazione, se possibile (e disponibile), sotto il protocollo HTTPS. Oltre a ciò, molto utile – quando si naviga su siti che si preferirebbe rimanessero privati – è l’utilizzo del Tor Browser, una versione modificata di Firefox che – tramite un gioco di rimbalzi in Rete – maschera l’IP (identificativo internet) reale dell’internauta, fornendogliene uno di comodo.

In ogni caso, è bene ricordare che le ultime versioni di Firefox e Chrome si sono già attrezzate per segnalare, come non sicuri, tutti i siti che non adottino il protocollo criptato in oggetto

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