Attenti al trojan Nemucod che circola tramite finte mail ufficiali

La società di sicurezza informatica Eset ha diffuso un comunicato stampa per metterci in guardia nei riguardi di Nemucod, un trojan che - diffusosi nei PC tramite mail - scarica i ransomware che prendono in ostaggio i nostri preziosi dati.

Attenti al trojan Nemucod che circola tramite finte mail ufficiali

La più grande azienda di sicurezza europea, la Eset realizzatrice dell’eccellente Nod32, ha diramato – nelle scorse settimane – un comunicato stampa nel quale avvertiva del pericolo rappresentato da un nuovo trojan, Nemucod, che – proprio a metà Marzo – ha raggiunto il suo picco di infezioni (il 42%).

In particolare Eset spiega che il nome completo del malware in questione è “JS /TrojanDownloader.Nemucod” e che si diffonde tramite delle email scritte in modo molto corretto e formale. Le mail avrebbero per tema atti notarili o giudiziari, multe, richieste fiscali, e – in genere – atti ufficiali. 

Tutti temi, quindi, verso i quali il pubblico italiano è molto sensibile: normale, quindi, che molte persone – prese dall’ansia pur non essendo colpevoli di nulla – siano portate a dare retta a queste missive. Missive che chiedono, manco a dirlo, di aprire un allegato zip malevolo.

Una volta aperto l’allegato in oggetto, il trojan Nemucod scarica i ransomware eslaCrypt e Locky che criptano i preziosi dati del nostro hard disk, onde chiedere un riscatto per lo sblocco (quasi mai realizzato, a posteriori). 

Attualmente tale infezione informatica sta circolando in Nord America, in Europa (specie in Italia), in Giappone ed Australia ed è, quindi, necessario adottare delle contromisure per arginarla.

Quali? Gli esperti di Eset consigliano di fare regolari backup dei dati e di aggiornare costantemente sia il sistema operativo che il proprio antivirus: oltre a ciò, è sempre bene non aprire gli allegati di mail delle quali non conosciamo – per certo – i mittenti. Naturalmente, qualora siate già stati infettati, si consiglia sempre di NON pagare perché sarebbero soldi, o meglio bitcoin, buttati al vento. A volte, in casi del genere, un rescue disk o una distro Linux masterizzati su DVD consentono comunque di risolvere il problema, recuperare i dati o quanto meno riuscire a sbloccare il proprio computer.

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