Attacco hacker colpisce 99 paesi. Europol: attacco devastante

Un attacco hacker di dimensioni mondiali. Europol: "Stiamo aiutando i paesi colpiti, attacco ransomware senza precedenti, è richiesta un'indagine internazionale".

Attacco hacker colpisce 99 paesi. Europol: attacco devastante

Si chiama “WannaCry” l’attacco informatico globale che ha attaccato creato disagi e problematiche a più di 75mila computer nel mondo. La BBC afferma che sono 99 i paesi colpiti, tra questi anche Cina e Russia, e che sono stati usati strumenti rubati alla National security agency statunitense (Nsa).

Sono state colpite società, organizzazioni, e anche ospedali: in particolare, è stato colpito il sistema sanitario nazionale britannico (NHS) in Inghilterra e Scozia.

 40 sono gli ospedali colpiti solamente in Gran Bretagna: l’attacco ha provocato enormi disagi tra cui cancellazioni di documenti e appuntamenti con i pazienti.

Da un momento all’altro, i computer sono stati bloccati ed è comparsa nello schermo un messaggio che chiedeva il pagamento di 300 Bitcoin per lo sblocco, e due conti alla rovescia: alla scadenza di uno dei due, il denaro richiesto verrà maggiorato, alla scadenza dell’altro tutti i dati andranno persi per sempre.

Non solo il sistema nazionale britannico, l’attacco informatico ha colpito anche i computer di Telefonica in Spagna, quelli di Portugal Telecom, i computer delle ferrovie tedesche, quelli di FedEx, i computer del ministero dell’interno russo, e il sistema informatico della Renault. La portavoce dell’azienda di Boulogne-Billancourt ha spiegato che, da ieri, i tecnici sono a lavoro per risolvere il problema, ma sono stati costretti a fermare la produzione in diversi impianti in Francia. 

L’attacco è stato fermato parzialmente da un giovane 22enne, esperto di cybersecurity. 

Il ragazzo ammette di aver fermato WannaCry quasi per caso: ha semplicemente acquistato, per 10,69 dollari, il nome del dominio nascosto nel programma pirata, impedendone così la diffusione, soprattutto negli Stati Uniti.

L’esperto 22enne ha usato e attivato un interruttore-killer, già scritto nel malware stesso, il quale era stato messo a punto da chi ha creato il virus, per disattivarlo nel caso occorresse.

Il ragazzo ha confessato di aver notato che WannaCry, quando attaccava un computer, provava a contattare la pagina web; se falliva, il malware procedeva con l’attacco, ma se raggiungeva il contatto, aveva successo e si fermava. WannaCry, se non poteva avere accesso al dominio acquistato dal giovane, avrebbe vagabondato per la Rete in cerca di nuovi siti da attaccare, fino a disattivarsi, come infine è successo. 

Sicuramente, una grandissima intuizione che – però – non ha evitato l’attacco in Europa e Asia: almeno, ha potuto salvare migliaia di computer negli Stati Uniti.

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