Apple Store: alcuni dipendenti di New York e Los Angeles denunciano Apple

Dopo la modifica alle regole di sicurezza negli Apple Store, alcuni dipendenti hanno denunciato l’azienda di Cupertino

Apple Store: alcuni dipendenti di New York e Los Angeles denunciano Apple

Secondo alcune indiscrezioni provenienti da fonti attendibili, sembra che alcuni dipendenti degli Apple Store di New York e San Francisco abbiano denunciato Apple, dopo che l’azienda di Cupertino ha adottato una nuova politica di sicurezza all’interno dei negozi, controllando le borse dei suoi dipendenti quando entrano ed escono dal posto di lavoro, spinta dalla preoccupazione che non siano tanto i clienti a rubare i dispositivi, quanto proprio i dipendenti degli Apple Store.

Ogni giorno quindi all’orario di entrata e a quello di uscita, gli addetti alla sicurezza controllano le borse di tutti, sia dipendenti che clienti, e questo chiaramente produce un bel pò di coda ai controlli. Un problema che sta esasperando molti dipendenti che devono entrare nel punto vendita per lavorare e che molto spesso non possono che ritardare nel timbrare il cartellino proprio per il formarsi di una lunga fila.

Questi ritardi comportano in molti casi una perdita di salario, che può arrivare anche ad un totale di 1500 dollari l’anno.

Per questo motivo due ex lavoratori degli Apple Store di New York e Los Angeles, precisamente Amanda Frlekin e Dean Pelle, che lavoravano come “specialisti”, una posizione di assistenza diretta al cliente presso gli store, hanno presentato una denuncia alla corte federale di San Francisco riguardo tale politica. Questi dipendenti sostengono che hanno dovuto stare in fila anche per 30 minuti ogni giorno oltre il loro orario di lavoro per farsi controllare la borsa dallo store manager e assicurare che non avevano rubato merce dal negozio.

Secondo l’accusa è stato violato il Fair Labor Standards Act (una legge federale degli Stati Uniti per la tutela dei lavoratori) e altre leggi di New York e dello Stato della California.

A questo punto la corte federale di San Francisco dovrà valutare il caso e comprendere se la società ha delle colpe sulla situazione o meno.

Molto probabilmente negli anni sono stati anche effettuati dei reclami che l’azienda non ha mai accolto.

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