AdBlock Plus blocca tutte le pubblicità, tranne le proprie

Eyeo, società specializzata nel bloccare la pubblicità nei nostri browser Desktop, dimostra - con una nuova gaffe - che ci sono per davvero pubblicità di serie A da tralasciare, e pubblicità di serie B, da bloccare. Specie se la pubblicità...è propria!

AdBlock Plus blocca tutte le pubblicità, tranne le proprie

Eyeo, nel panorama tecnologico potrà non dire nulla, come nome, agli amanti dell’innovazione. Ciò nonostante, questa piccola società di è ritagliata una ragion d’essere nel mondo dell’internet grazie alla creazione di un’estensione per browser, AdBlock Plus che permette di bloccare i banner, i cookies traccianti, alcune forme di malware residenti nei server remoti…il tutto a beneficio della tranquillità delle nostre lettura web, della velocità di navigazione e, soprattutto, della nostra privacy.

Tutto molto bello, non fosse che – da qualche tempo – in quel di Eyeo – si accumulano gaffe a non finire. Qualche mese fa, infatti, trapelò l’indiscrezione secondo la quale alcune società pagavano AdBlock Plus affinché NON censurasse i loro banner. Poi, facendo mea culpa di fronte all’uccisione dell’internet gratuito a causa della loro invenzione, quelli di Eyeo proposero di far visualizzare almeno le pubblicità non invasive (interessante sarebbe capire, oggettivamente, quale spot online sia particolarmente disturbante o meno per tutti…).

In questi giorni, poi, ne sarebbe successa un’altra. Diversi utenti di AdBllock Plus, intesa come estensione per browser, hanno notato l’apparire di alcuni pop-up con i quali si invitava gli utenti ad installare un certo “AdBlock Browser” per smartphone e tablet Android.

Inutile dire che il paradosso di una società che blocca i pop-up, i banner e, soprattutto, la pubblicità online e che, poi, ne fa uso quando ha, anch’essa, qualcosa da promuovere…non è certo passata inosservata in rete. Gli utenti dell’estensione se ne sono accorti eccome. E l’hanno presa male. Molto male.

Sull’account Twitter della società, molti utenti hanno affermato che fosse ora di cambiare estensione e di guardarsi attorno mentre altri, più flemmaticamente, hanno osservato come non sia il caso di abusare delle notifiche per “spam e pubblicità”. La società in questione ha prontamente replicato che non si è trattato di spam ma solo di una notifica in app, funzione per altro disattivabile in qualsiasi momento, finalizzata ad informare gli utenti della disponibilità della medesima soluzione protettiva anche per i dispositivi Android (sotto forma di browser ad hoc).

Certo, tutto molto chiaro. Però la sensazione di qualcosa di “stonato” in tutta questa faccenda…rimane eccome. Non trovate anche voi?

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