La storia di Pierluigi, vittima di bullismo e una vita da ricostruire

L’inviata de Le Iene, Nina Palmieri, ci racconta la storia di Pierluigi, vittima di bullismo vent’anni fa e ancora oggi chiuso nel suo mondo. Aperta una pagina Facebook per aiutare il ragazzo

La storia di Pierluigi, vittima di bullismo e una vita da ricostruire

Arriva dalla Calabria la storia di un 36enne chiuso nel suo mondo, dopo essere stato vittima di bullismo tra i banchi di scuola. Nina Palmieri, l’inviata della trasmissione televisiva Le Iene, ha incontrato la famiglia di Pierluigi Mazzei per conoscere la sua storia.

“Sasso”, così Pierluigi viene chiamato da sua madre. E’ lei stessa a raccontare che gli ha dato questo appellativo perché il figlio non sente né caldo e né freddo, non ha più lacrime ed è “vuoto dentro”, con paura a relazionarsi con il mondo esterno. Pierluigi sembra un bimbo di 6 anni!

Tutto inizia durante la ricreazione di un giorno di scuola, precisamente il 31 ottobre del 1996, quando il ragazzo, con un inganno, viene chiamato in disparte da tre suoi compagni di classe e selvaggiamente picchiato con calci e pugni. Il gesto passa inosservato, nessuno dalla scuola avvisa i genitori di Pierluigi. Quando il ragazzo torna a casa, dapprima si nasconde in bagno per coprire i segni della violenza, poi simula un incidente in moto, ma alla fine racconta la verità ai propri genitori. Alla domanda perché non avesse subito raccontato tutto, il ragazzo riferisce che il preside lo aveva invitato a tacere, perché avrebbe sistemato lui la faccenda. E invece tra le aule scolastiche c’è solo un muro di omertà, che coinvolge ragazzi e corpo docente.

Anche i genitori vengono dissuasi dal vice preside a non denunciare l’accaduto, ma loro non ci stanno e sporgono querela contro la scuola e contro i genitore di Luca, il capo-bullo, 17enne all’epoca dei fatti. Pierluigi inizia a raccontare anche di altri episodi di bullismo tra quaderni stracciati, furti di merenda e persino il “pizzo” per poter parcheggiare la propria moto. Tutta la violenza subita hanno portato il ragazzo a chiudersi al mondo esterno.

Ad aprile del 1997, dopo 6 mesi dal pestaggio, i genitori fanno ritornare a scuola il ragazzo, ma qui trova un muro da parte dei compagni e dopo 8 giorni subisce anche il furto del motorino. E’ il colpo di grazia per Pierluigi che, da quel momento, non va più a scuola e minaccia di suicidarsi. La giustizia fa il suo corso, ma l’esito è imbarazzante: anche se il Tribunale riconosce la violenza subita, liquida la famiglia di Pierluigi con un risarcimento di poche migliaia di Euro e, soprattutto, non riconosce la disabilità intellettiva sopraggiunta dopo gli atti di bullismo.

Nina Palmieri, nel servizio, cerca anche di far ragionare Luca, autore principale del pestaggio, ma l’uomo evita di parlare dell’argomento e pronuncia un timido “scusa”, forse solo per accontentare la giornalista. Il servizio si chiude con un regalo da parte de Le Iene a Pierluigi, tifoso dell’Inter. Il ragazzo viene infatti accompagnato in tribuna allo stadio San Paolo per l’incontro di serie A tra il Napoli e i nerazzurri e nonostante il risultato non favorevole alla squadra del suo cuore, il giorno dopo il ragazzo sembra un’altra persona, come raccontato con un messaggio dalla sorella.

Il primo contatto con il mondo esterno ha forse smosso un po’ Pierluigi, e per questo Le Iene hanno aperto la pagina Facebook “Pier Luigi Gigi Mazzei” affinché tutti possano inviare il proprio aiuto al ragazzo, con un messaggio o anche con un invito a passare qualche momento in compagnia.

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