Arriva lunedi 14 novembre su Rai 1 il tanto atteso film Tv “La classe degli asini” concepito da un lodevole progetto interamente ispirato alla storia vera di Mirella Casale, grande insegnante che intraprese una grande battaglia per abolire le classi differenziali e per riconoscere e garantire i legittimi diritti spettanti a tutti i ragazzi disabili e nello specifico il diritto di frequentare le lezioni insieme ai normodotati in uno stato di serenità e armonia.
Durante questa lotta furono molte le difficoltà incontrate dalla carismatica insegnate che durante gli anni ’60 si mise in prima linea per aiutare e cambiare le sorti dei suoi allievi costretti a convivere con grandi difficoltà e discriminazioni. Fortunatamente, dopo grandi sacrifici e continue manifestazioni, nel 1977 arrivò la pronuncia del Parlamento che ufficialmente abolì le cosiddette “classi speciali” e avviò un nuovo piano di integrazione scolastica.
“La classe degli asini” vede come protagonista la talentuosa attrice Vanessa Incontrada chiamata proprio a interpretare il ruolo della coraggiosa insegnante e madre, di una bimba con gravi problemi di salute, e a immedesimarsi in questa ammirevole missione mirata a migliorare e rendere felici tantissimi bambini. Inoltre il cast della nuova fiction Rai è composto da Flavio Insinna, Monica Dugo, Fabio Troiano, Aurora Giovinazzo, Giovanni D’aleo e molti altri.
L’intera regia del film Tv è stata diretta e curata da Andrea Porporati ed è stata presentata in anteprima presso l’Aula Magna dell’istituto Leonarda Vaccari di Roma accompagnata dalla presenza illustre del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. L’intero girato è stato definito per la sua encomiabile missione come “fiction civile” proprio per il suo immenso scopo principale che è quello di eliminare qualsiasi forma di discriminazione e abbattere il perimetro della cosiddetta “normalità” per costituire una società più libera e unità.
La storia vera di Mirella Casale ha sempre emozionato tutti e al tempo stesso è un modello di esempio per la vera “buona scuola” e proprio per questa sua lotta vinta bisogna con grande elogio riconoscere il suo operato d’insegnante e madre a cui tutti dobbiamo molto.