E’ morto il comico Jerry Lewis, aveva 91 anni

Il comico americano è stato uno dei grandi showman del ventesimo secolo, e si è spento nella sua casa a Los Angeles, dove viveva insieme alla sua secondo moglie.

E’ morto il comico Jerry Lewis, aveva 91 anni

Jerry Lewis si è spento all’età di 91 anni, nella sua casa di Las Vegas, dove viveva con la sua seconda moglie, Sandee Pitnick. La sua carriera è costellata di successi, ma forse il personaggio più conosciuto del comico è Picchiatello, soprannome che prese dalla sua pellicola più famosa, Il nipote picchiatello. Ha vissuto una vita lunga, anche se le sofferenze non gli sono mancate: ha avuto quattro bypass coronarici, soffriva di diabete, aveva un cancro alla prostata che fu asportato e una fibrosi polmonare.

Il comico Jerry Lewis nacque 1926 a Newark, nel New Jersey, era un figlio d’arte e della cultura ebraica. Aveva la comicità che gli scorreva tra le vene: già all’età di cinque anni faceva le prime imitazioni e cantava con i suoi genitori. Dopo essere stato espulso dal college per aver picchiato un insegnante, Jerry Lewis conoscerà Dean Martin, dove insieme creano un coppia di comicità ben fatta, dove in molti l’hanno paragonata a Stanlio e Ollio.

Lewis e Martin si sono conosciuti per puro caso nel 26 giugno 1946, e mandano subito in visibilio l’intera America: infatti il cantante Dean Martin è completamente “matto” di Jerry Lewis, ed insieme faranno cabaret, radio, tv, teatro e night, e ovviamente non poteva mancare il cinema, dove hanno recitato in tanti film, tra cui La mia amica Irma e Il caporale Sam.

Ha lavorato anche alla regia, ed esordisce girando alcuni film con i suoi amici da piccoli su una 8 mm. Nei suoi film Jerry Lewis fa spesso la parte del “perdente”, e si scaglia contro la società in generale che lo deride e lo rimanda al mittente. Il primo film girato dal comico da regista è il film Ragazzo tuttofare.

Jerry Lewis è stato anche uno degli inventori del Telethon, dove grazie a questo vinse l’Oscar nel 2009, ma era un assiduo frequentatore di cause filantropiche, e poi vinse anche il Jean Hersholt, una statuetta simile all’Oscar, per aver eccezionali meriti umanitari, mentre nell’77 viene candidato al premio Nobel.

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