Ultimamente, il team di Menlo Park sembra incontenibile nel suo rilasciare – praticamente a cadenza quotidiana – delle beta release per la sua celeberrima applicazione di messaggistica istantanea nota come WhatsApp che, dopo aver fornito nuovi segni di sviluppo per il backup crittografico in cloud, sempre grazie ai leakers è risultata esser al lavoro anche sul sistema dei micro-pagamenti tra utenti.
Il sistema dei micropagamenti tra utenti di WhatsApp attualmente, dopo un lungo tira e molla con le locali istituzioni, risulta operativo in Brasile e in India: in quest’ultimo mercato, ove l’app in verde ha circa 400 milioni di utenti, il tutto trova appoggio sulla piattaforma “UPI Payments” (Unified Payments Interface) ma, al momento, prevede una procedura d’attivazione alquanto laboriosa per l’utente comune.
Nello specifico, l’utilizzatore interessato, reperito un contatto a cui i micropagamenti di WA sian giĂ stati attivati, dovrĂ ricevere da quest’ultimo una “notifica di pagamento” (tramite la voce Payment collocata nella sezione degli allegati di chat), anche se il mittente – in concreto – non invierĂ alcuna cifra. A quel punto, se il destinatario della medesima non è abilitato, riceverĂ una notifica in chat, tippando sulla quale si sarĂ invitati a configurare il sistema di pagamento dell’app: da quel momento, si potrĂ ricevere e inviare danaro ai propri contatti di messaggistica, che sian amici, colleghi, o familiari.Â
Secondo una nuova analisi codicistica condotta dai leaker di WABetaInfo sull’appena rilasciata beta androidiana 2.21.10.11 di WhatsApp, le cose sono – per fortuna – destinate a cambiare, dacchĂ© le schermate estratte rendicontano di come sia in preparazione una nuova sezione delle impostazioni che, dopo una finestra introduttiva, chiederĂ all’utente di configurare gli UPI Payments sostanzialmente associandovi il proprio conto corrente.Â
Da segnalare, inoltre che, sempre mediante l’attivitĂ di reverse engineering, i leakers di cui sopra hanno scoperto come il restyling della barra di chat per Android, intesa a somigliare a quella giĂ in auge su iOS, fornita a pochi beta tester con la release 2.21.9.9, ora risulti esser stata messa a disposizione d’un maggior numero di utenti.Â