Dona sangue per questa bambina malata. Ecco la nuova bufala Whatsapp

In queste ore, su Whatsapp, starebbe circolando una bufala relativa alla necessità di donare sangue per una bambina malata. L'Avis di Lucca e la Polizia Postale confermano che si tratta di un fatto non vero e consigliano di cancellare l'appello ricevuto.

Dona sangue per questa bambina malata. Ecco la nuova bufala Whatsapp

Curiosamente, dopo ogni calamità o grave tragedia, il web viene inondato di bufale che, in qualche modo, fanno leva sul senso di colpa o sulla disponibilità delle persone per mettere a segno un qualche proposito criminoso. Anche in questo periodo di post-terremoto, la tradizione – purtroppo – non si è interrotta visto che, su Whatsapp, sta circolando un appello a donar sangue per una bambina che starebbe male.

La “bufala” cui ci riferiamo, tale è a tutti gli effetti, si sta ri-propagando in questi giorni avvalendosi del messenger per eccellenza, ovvero di Whatsapp. Su quest’ultimo, come ha segnalato la Polizia Postale (dalle pagine del suo profilo social facebookiano), starebbe circolando un messaggio alquanto allarmistico, attribuito all’Avis di Lucca, nel quale si richiederebbero donazioni di sangue RH negativo per una bambina che starebbe male. Al fine di rendere l’appello in questione più veritiero, oltre alla citazione dell’Avis di Lucca, verrebbe anche inserito il numero di telefono di un referente (nella fattispecie, Elisa Montagnoli – tel. 345 08571xx) ed il riferimento, piuttosto attuale, al terremoto

Analizzando tale messaggio, è facile notare un copione che va avanti da anni. Appelli di siffatta specie girano dai tempi degli SMS quando una truffa c’era davvero visto che, in sostanza, si trattava di far inviare sms (che, com’è noto, sono a pagamento) ai contatti della propria rubrica. Per fortuna, ai tempi di Whatsapp, non v’è danno economico e questo, però, fa sì che la Polizia non possa indagare per truffa il buontempone autore di questa bufala. 

Oltre alla natura del messaggio, a doverci insospettire, è anche il testo stesso di questo appello: chi conosce il meccanismo delle donazioni, infatti, sa che le cose non funzionano proprio nel modo in cui l’anonimo mittente whatsuppiano vuol farci credere. Il sistema delle donazioni non procede secondo la logica (proibita per legge) dello smistamento peer to peer: io dono a tiziocaio, e sempronio a vattelappesca. Si dona liberamente e, poi, il sangue – una volta controllato e stoccato nelle autoemoteche Avis – viene messo a disposizione di chi ne ha bisogno, caso per caso, secondo le indicazioni delle varie associazioni di donatori, o le richieste delle varie ASL.

Volendo, poi, esser certi, va segnalato che la ASL di Lucca – tramite un comunicato ufficiale – ha spiegato di essere del tutto estranea alla redazione ed alla distribuzione di siffatto appello: quindi, il nostro consiglio è di non re-indirizzarlo con la paura, inconscia, di venir etichettati come “mostri insensibili”. Distribuendolo, anche se non ci rimettiamo in danaro o dati personali, vi è comunque il concreto pericolo di creare un effetto “al lupo al lupo” che indurrà gli utenti a diffidare di eventuali, realistici appelli, che dovessero esser diffusi sui medesimi canali di questa bufala. 

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