Vitamina D carente nella maggior parte dei bambini italiani

Stilato il Consesus “Vitamina D in età pediatrica”, il primo documento italiano volto a far conoscere le cause, gli effetti, le modalità di prevenzione e di trattamento relativi alla carenza di vitamina D

Vitamina D carente nella maggior parte dei bambini italiani

La Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Pediatria Preventiva e sociale (SIPPS) e la Federazione Medici Pediatri (FIMP) lanciano il seguente allarme: circa il 60-70% dei bambini e degli adolescenti italiani, di età compresa tra 0 e 18 anni, soffrono, più o meno seriamente, di ipovitaminosi D, vale a dire di carenza di vitamina D.

La vitamina D è fondamentale per la sintesi del Calcio nelle ossa, soprattutto nel corso dei primi venti anni di vita. L’insufficienza di vitamina D, nella sua forma più grave, può portare al rachitismo, una malattia rara caratterizzata da deformità e fratture ossee che, nel lungo periodo, possono causare anche la disabilità dell’individuo che ne è affetto. Inoltre, è stato dimostrato che la carenza di Vitamina D porta ad un maggiore rischio di sviluppo dell Sclerosi Multipla.

Nel tentativo di invertire questa tendenza, la SIP, la SIPPS e la FIMP hanno stilato il Consensus “Vitamina D in età pediatrica”, che rappresenta il primo documento nel nostro Paese, destinato ai pediatri, illustrante gli effetti, le raccomandazioni per la prevenzione, i soggetti a rischio, le modalità di trattamento.

In particolare ci si è voluti concentrare sui comportamenti da adottare per prevenire la carenza di vitamina D: adottare una dieta che preveda il consumo di latte e latticini, evitare le condizioni di obesità e sovrappeso (la vitamina D è liposolubile e viene quindi sequestrata nel tessuto adiposo), e soprattutto passare più tempo all’aria aperta, dal momento che la maggior parte della vitamina D la sintetizziamo attraverso l’esposizione solare, grazie al deidrocolesterolo, un precursore presente nell’epidermide.

Inoltre, la novità di questo documento è anche legata al riconoscimento dei vantaggi extrascheletrici legati ad una maggior assunzione di vitamina D; a tal proposito Giuseppe Saggese, Presidente della Conferenza Permanente dei Direttori delle scuole di specializzazione in Pediatria e coordinatore e scientifico della Consensus, ha dichiarato: “Sino ad ora sapevamo che la vitamina D previene malattie dell’apparato osseo, come il rachitismo e l’osteoporosi. Nuove evidenze suggeriscono che la vitamina D ha un ruolo positivo in alcune patologie autoimmuni, come il diabete mellito 1 e l’artrite idiopatica giovanile, ma anche nell’asma, nel broncospasmo e nelle infezioni respiratorie ricorrenti. Alcuni studi hanno messo in luce che i bambini con queste infezioni hanno livelli più bassi di vitamina D e si è visto anche che la vitamina D ne migliora il decorso”.

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