Vaccino e autismo, nessuna correlazione: sentenza ribaltata

Non esiste correlazione tra il vaccino e l'autismo. E' questo il verdetto con cui la Corte d'appello di Bologna ha ribaltato l'esito della sentenza del 2012, pronunciata dal tribunale di Rimini e basata sugli studi fraudolenti di Andrew Wakefield

Vaccino e autismo, nessuna correlazione: sentenza ribaltata

E’ stata esclusa dalla Corte d’appello di Bologna ogni correlazione tra autismo e vaccino trivalente. E’ questa la notizia shock che sta infiammando in queste ore il dibattito riguardo all’effettiva pericolosità dei vaccini, e che ha ribaltato la precedente sentenza del tribunale Rimini che, nel 2012, dichiarava il vaccino anti morbillo, parotite e rosolia (Mpr) responsabile dell’autismo sviluppato da un bambino in seguito alla sua vaccinazione. Il tribunale aveva inizialmente condannato il Ministero della Salute al risarcimento di 200.000 nei confronti della famiglia che, nel 2002, aveva sottoposto il figlio al vaccino Mpr, ed al quale era stata in seguito diagnosticata una forma di autismo.

L’accusa aveva tra l’altro citato uno studio di Andrew Wakefield, medico inglese che nel suo lavoro datato 1998 affermava di aver dimostrato la correlazione tra le vaccinazioni e l’insorgenza dell’autismo; una tesi poi dichiarata fraudolenta dalla comunità medica e scientifica, e che è valsa a Wakefield la radiazione dall’Ordine. Il medico inglese era infatti in causa contro una casa farmaceutica, ed avrebbe deliberatamente falsificato i risultati della ricerca per fornire ai propri avvocati argomentazioni da portare in tribunale a sostegno della propria tesi.

Venuto meno quel pilastro fondamentale per la ricostruzione degli eventi da parte dell’accusa, è consequenzialmente caduto tutto il castello, fino ad arrivare al fisiologico ribaltamento della sentenza, avvenuto lo scorso 13 Febbraio. Il perito nominato, il dottor Lodi, ha infatti ribadito ciò che la comunità scientifica sostiene da tempo, ovverosia che: “Nella storia clinica del bambino non c’è un’oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica ed il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi”.

La sentenza di primo grado basava infatti il suo verdetto di colpevolezza su una semplice assunzione: in assenza di altre cause evidenti, la malattia doveva essere stata necessariamente causata dal vaccino. Un ragionamento induttivo che però non fugava affatto ogni ragionevole dubbio riguardo all’effettiva veridicità della conclusione, ma implicava semplicemente un ipotetico legame causa-effetto mai scientificamente dimostrato. In appello è stato infatti contestato, con successo, che il suddetto assioma fosse di fatto privo d’alcun senso logico.

Esulta quindi Antonio Ferro, voce del sito vaccinarSì: “La sentenza di Rimini del 2012 non aveva precedenti, ed i gruppi antivaccinali hanno fatto leva sulla decisione per convincere centinaia di famiglie a non fare il vaccino Mpr. Adesso speriamo che i magistrati che si occuperanno della questione, tengano conto di quanto stabilito dalla corte di Bologna”.

Una battaglia sembra essere finalmente conclusa, ma il ben più ampio dibattito tra gruppi anti e pro vaccinali continua tuttavia, sullo sfondo di una vera e propria guerra combattuta su più campi e più livelli: da una parte chi sostiene la necessità di effettuare le vaccinazioni, affermando che, nei grandi numeri, i potenziali effetti collaterali sono un male minore rispetto alla possibilità di contrarre la malattia; dall’altra, chi sostiene il legame tra il sistematico allarmismo generato dai media per ogni sorta di patologia, sfruttando spesso persino le più banali influenze, e gli interessi economici delle case farmaceutiche,con tanto di premi ai pediatri che procurerebbero vaccinazioni.

Continua a leggere su Fidelity News