Una speranza per i malati Alzheimer: test positivi su farmaco

La sperimentazione del nuovo farmaco, che ha la funzione di contrastare e rallentare la malattia, ha ottenuto degli ottimi risultati. L'approvazione dell'Alzheimer's Desease International.

Una speranza per i malati Alzheimer: test positivi su farmaco

Sembra che finalmente siamo arrivati ad un importante traguardo nella battaglia contro l’Alzheimer, grazie ai risultati derivati dalla sperimentazione di un farmaco, che ha portato per molti malati coinvolti nel progetto, alla riduzione del declino mentale e dei deficit di memoria, nonchè all’avanzamento stesso della malattia.

Quasi mille soggetti affetti da Alzheimer sono stati sottoposti alla sperimentazione. Il farmaco somministrato è Lmtx, oggetto di una importante quanto mai costosa sperimentazione, su cui contano milioni di persone affette da questa malattia.

Il protocollo della sperimentazione è un processo lungo, proprio perchè nulla può essere lasciato al caso e tutto deve essere verificato, osservato, controllato e risolto. Ecco perchè i risultati dellaFase Tre dell’Lmtx stanno destando grande clamore nella comunità scientifica internazionale, che ha accolto con grande partecipazione e sostegno i dettagli della sperimentazione, in occasione della recente Conferenza Internazionale sull’Alzheimer tenutasi nella città di Toronto in Canada.

Per avere la commercializzazione del prodotto ci vorrà ancora molto tempo. La sperimentazione ha coinvolto precisamente 891 persone aventi l’Alzheimer ad uno stadio lieve e medio. Ad alcune di queste persone è stato somministrato del placebo, ad altri solo Lmtx, ad altri ancora Lmtx combinato ad altri farmaci.

I partecipanti alla sperimentazione hanno assunto i farmaci per ben 15 mesi, durante i quali sono stati strettamente sottoposti a controlli di ogni tipo. Alla fine della fase di somministrazione del farmaco, si è visto che i malati trattati solo con Lmtx hanno avuto un deterioramento significativamente più lento, rispetto a quelli trattati con il placebo.

Oltre ai test di abilità mentale, i pazienti sono stati sottoposti a risonanze magnetiche, grazie alle quali si è rilevato che nei pazienti trattati con il farmaco sperimentale, l’atrofia cerebrale si era ridotta in misura varia tra il 33 e il 38% rispetto quelli trattati con il farmaco placebo.

Siamo quindi sulla buona strada per contrastare l’avanzamento dell’Alzheimer, malattia neurodegenerativa, che – secondo quanto riferiscono le stime – colpisce attualmente  più di un milione di soggetti, ma che in futuro aumenterà del 400%.

Continua a leggere su Fidelity News