Una ricerca inglese afferma: troppo lavoro aumenta il rischio di ictus

La ricerca britannica ha dato modo di accertare che lavorare troppo può far insorgere l'ictus. Il rischio è maggiore se si lavora dopo le ore standard e ancora di più se si superano le 55 ore a settimana.

Una ricerca inglese afferma: troppo lavoro aumenta il rischio di ictus

Una ricerca britannica pubblicata su Lancet ha stabilito che lavorare troppo fa male alla salute. Infatti, secondo lo studio inglese, lavorare tante ore alla scrivania può essere molto dannoso per la salute. La ricerca ha dato modo di accertare che  lavorare un’ora più del dovuto ogni giorno può far salire anche del 10% il rischio di incorrere in un ictus nel giro di circa otto anni e mezzo .

Ovviamente il pericolo per la salute è ancora maggiore per chi lavora con zelo ed è instancabile. Infatti, lavorare 55 ore o più a settimana fa aumentare il pericolo almeno di un terzo. La ricerca ha permesso anche di verificare che chi passa più tempo a lavorare è anche più incline ad ammalarsi di cuore. E questo non è certo un dato consolabile per i cardiologi britannici, che secondo il ‘Telegraph’ passano circa 61,5 ore al lavoro.

Gli scienziati hanno analizzato 25 studi su oltre 600 mila persone svolti in Europa, Usa e Australia: le persone sono state seguite in media per 8,5 anni. Il dato confermato nelle analisi è l’aumento del rischio per i super-lavoratori, rischio che tiene conto anche di fattori come fumo, consumo di alcolici e poca attività fisica. Tutti questi elementi spesso sono presenti in lavori molto stressanti.

Le persone dunque che  lavorano tra 41 e 48 ore a settimana presentano un 10% in più di rischio di contrarre l’ictus rispetto a coloro che lavorano solo le ore regolari. Il dato aumenta del  27% se il soggetto sta alla scrivania tra le 49 e le 54 ore. Dunque, lavorare oltre 55 ore a settimana comporta un aumento del 33% del pericolo. La ricerca sottolinea l’importanza per i dottori di raccomandare ai loro pazienti che lavorano troppo di tenerli in guardia sui richi a cui vanno incontro. L’informazione è fondamentale per evitare maggiori rischi. 

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