Un cerotto wireless contro l’emicrania

Nerivio è uno stimolatore anti-emicrania esterno con chip autoalimentato da una microbatteria attivabile con un’app da smartphone o tablet per effettuare una neurostimolazione delle terminazioni nervose.

Un cerotto wireless contro l’emicrania

“Nerivio”è uno stimolatore anti-emicrania esterno, invisibile ed estremamente confortevole da applicare sulle braccia: è uno “wearable technology” con microprocessori interni.

L’apparecchio è un cerotto ingegnerizzato, il chip è auto-alimentato da una microbatteria, si attiva con un’app via wireless, effettua una neurostimolazione delle terminazioni nervose sottocutanee riducendo notevolmente il dolore. Un dispositivo estremamente discreto per alleviare una sofferenza che affligge milioni di persone, adatto ad ogni soggetto. L’azione di Nerivio sarebbe indiretta, similare a quello dell’agopuntura: un effetto inibitorio sulle fibre nervose C.

L’agopuntura può pungere ogni zona del corpo per conseguire tale effetto, “Nerivio” agisce direttamente sui neuroni trigeminali causa del dolore emicranico. Questo effetto è chiamato DNIC (diffuse noxious inhibitory control), cioè controllo diffuso di inibizione del dolore e si riferisce a un sistema di fibre che dai centri cerebrali superiori scendono a inibire quelli dei più bassi nuclei nervosi da cui proviene il dolore, primo fra tutti quello trigeminale definito dagli studiosi “il dolore che blocca il dolore”.

Gli apripista alla neurostimolazione esterna sono stati “Cefaly” e “Gammacore”. La stimolazione classica concerneva interventi neurochirurgici per posizionare i microelettrodi che, tramite mini impulsi elettrici, sedavano le zone cerebrali ove si sviluppano gli attacchi.

Occorre riconoscere che la neurostimolazione classica ha concesso la risoluzione di situazioni invalidanti, come la cefalea a grappolo, resistente ai farmaci e nota come mal di testa da suicidio: il merito va all’Istituto Besta di Milano, al gruppo diretto da Gennaro Bussone che effettuò la stimolazione cerebrale profonda, in sigla DBS, cioè “deep brain stimulation“.

La stimolazione transmagnetica, che utilizza gli impulsi magnetici anziché elettrici, non richiedeva interventi, ma era indubbiamente meno efficiente. Nel 2013 giunsero i primi due stimolatori esterni aprendo una nuova era: oltre che pratici risultano efficaci sia nel trattamento acuto che nella prevenzione. Disgraziatamente il costo elevato è a carico dei pazienti, non essendo farmaci, non possono essere rimborsati dal servizio Sanitario nazionale.

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