Troppo sodio e poco potassio nella dieta dei giovani

Alla luce dei dati emersi in seguito a due studi scientifici italiani siamo in grado di affermare che la dieta dei ragazzi di oggi è piuttosto sbilanciata, essendo caratterizzata da un consumo di sodio troppo abbondante e da una carenza di potassio.

Troppo sodio e poco potassio nella dieta dei giovani

Ancora una volta gli esperti puntano il dito contro l’alimentazione dei ragazzi, la quale sarebbe troppo sbilanciata.

I nutrizionisti infatti ritengono che la dieta degli adolescenti e dei bambini di oggi abbondi di sodio e sia invece carente di potassio. La quantità di sodio consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è pari a 2 grammi al giorno (corrispondenti a circa 5 grammi di sale da cucina) mentre la quantità effettivamente consumata sarebbe pari al doppio.

La colpa di questo disequilibrio sarebbe perlopiù degli snack (patatine, pizza, grissini, popcorn, crackers salati, arachidi tostate, biscotti) che forniscono, da soli, più della metà del sodio che una persone dovrebbe assumere in media nell’arco della giornata.

Un’alimentazione troppo ricca di sodio e povera di potassio può condurre facilmente a due seri problemi di salute: il primo è rappresentato da uno squilibrio vascolare in età adulta, il secondo dall’obesità.

Si è giunti a questa triste realtà attraverso due studi scientifici. Il primo studio è stato condotto dai ricercatori delle Università di Torino e Milano prendendo in esame le abitudini alimentari di 1200 studenti torinesi di prima media; dalle informazioni raccolte è emerso che questi, con i soli snack consumati fuori pasto, assumono mediamente 1400 mg di sodio al giorno, pari al 90% della quantità consigliata giornalmente in questa età. Il secondo studio invece, patrocinato dal Ministero della Salute, ha dimostrato, in linea con quello precedente, che su 1424 bambini e ragazzi di età compresa tra 6 e 18 anni il 93% dei maschi e l’89% delle femmine introducevano sodio in quantità superiori a quelle considerate adeguate, mentre gli apporti medi di potassio spesso restavano al di sotto della metà della quantità indicata.

Angelo Campanozzi, professore di pediatria all’Università di Foggia, ha commentato: “E’ cruciale il ruolo di genitori e insegnanti per convincere i ragazzi a ridurre il consumo di cibi salati, insegnando loro a prediligere frutta e verdura, ampliando le loro scelte alimentari e, ove possibile, presentarle in maniera nuova e appetibile”.

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