Scienza, scoperto il rumore più fastidioso: è il pianto di un bambino

Un'equipe di ricercatori americani ha condotto uno studio per determinare quale fosse il rumore più fastidioso per l'udito umano, ed il risultato è stato decisamente sorprendente. Ma forse, per chi ha figli, nemmeno troppo.

Scienza, scoperto il rumore più fastidioso: è il pianto di un bambino

Qual è il rumore più fastidioso che possiate immaginare? La domanda potrebbe sembrare aperta ad una moltitudine di risposte apparentemente sterminata, variabile da persona a persona: c’è chi ad esempio non sopporta il rumore prodotto da un gesso su una lavagna di ardesia, chi invece rabbrividisce al solo pensiero di una forchetta che stride su un piatto di ceramica e chi, ancora, potrebbe immaginare un fracasso assordante come quello prodotto dal motore di un aereo.

Ma se siete tra coloro che hanno subito pensato al pianto di un bambino, allora congratulazioni: avete indovinato. E’ questo ciò che afferma uno studio condotto da due psicologi statunitensi, determinati per l’appunto a stabilire scientificamente quale fosse il rumore più molesto tra tutti per l’udito umano.

La ricerca è stata condotta chiedendo ai volontari – sia uomini che donne – di eseguire dei calcoli matematici in un ambiente appositamente disturbante, mettendoli ovverosia di volta in volta a confronto con vari tipi di frastuono. I partecipanti hanno dovuto così concentrarsi per risolvere i problemi proposti in mezzo al baccano di persone che parlavano ad alta voce, di operai che lavoravano con una sega circolare a pochi passi e di altre fonti di disturbo appositamente create per portarli all’esasperazione.

Ma il suono più molesto per gli ascoltatori si è rivelato essere nientemeno che il pianto di un bambino, più precisamente le frequenze del pianto di un bimbo tra i due ed i quattro anni e mezzo d’età. D’altra parte i genitori lo sanno bene: i capricci dei figli piccoli sono veramente difficili da ignorare, e possono portare a perdere completamente la pazienza in poco tempo.

Ciò però non è affatto frutto del caso poiché – come confermato dalla ricerca in questione – la voce di un bambino viene percepita dall’udito di un adulto come la più dannosa per qualsivoglia attività richieda uno sforzo di concentrazione mentale. In altre parole, sembra essere appositamente studiata per richiamare l’attenzione e non poter essere ignorata.

I ricercatori hanno suggerito che questo potrebbe essere un retaggio dell’evoluzione dei mammiferi, utile ad impedire che un genitore possa permettersi di lasciare il pianto di un bambino inascoltato. Da questo punto di vista, la risposta alla domanda “perché il pianto di un bimbo è così molesto?” non può che trovare una sola risposta: è uno strumento di sopravvivenza.

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