Può un selfie migliorare l’umore? Ecco l’esito di una curiosa ricerca

Una ricerca svolta in California sembra dimostrare una correlazione positiva tra i selfie e miglioramento dell'umore: scattare foto a se stessi, per poi condividerle con i propri amici, sembra allontanare lo spettro della depressione e della solitudine

Può un selfie migliorare l’umore? Ecco l’esito di una curiosa ricerca

Con l’uso sempre più massiccio delle nuove tecnologie anche la moderna ricerca psicologica ha cercato di adattarsi a esse, in parte per comprenderne gli effetti sulla mente e sul comportamento umano, in parte per valutarne rischi e potenzialità.

Generalmente si tende a pensare che l’uso eccessivo di smartphone e tablet abbia un impatto negativo sulle persone, in particolare sui giovani; tuttavia, una recente ricerca svolta da un’università della California sembra dimostrare il contrario (Yu Chen, Gloria Mark, Sanna Ali. “Promoting positive affect through smartphone photography”, Psychology of Well-Being, 2016).

Le ricercatrici si sono focalizzate, in particolare, sui sentimenti di tristezza e isolamento che provano molti studenti con l’inizio del nuovo anno scolastico o accademico. La lontananza dalla famiglia e dagli amici, così come il cambiamento di abitudini e gli impegni quotidiani, hanno spesso un effetto negativo sull’umore.

Dal momento che la maggior parte dei giovani utilizza abitualmente lo smartphone per scattare selfie e condividere stati d’animo, lo scopo dell’indagine è stato quello di studiare l’impatto di tale comportamento sotto molteplici punti di vista.

Innanzitutto, si è cercato di capire se l’abitudine di scattare selfie, modificando le proprie espressioni facciali, potesse migliorare la percezione di sé. Oltre a ciò le studiose hanno considerato l’abitudine di scattare e condividere immagini che potessero rendere felici non solo se stessi, ma anche gli altri.

Lo studio

Il campione utilizzato per la ricerca, composto da 41 studenti universitari, è stato stimolato a svolgere le attività di sempre (andare a lezione, svolgere i compiti, incontrare gli amici…) per un periodo di quattro settimane. Nel corso della prima settimana, a ognuno di loro è stato somministrato un questionario per la rilevazione del livello di umore.

In seguito ogni ragazzo è stato incentivato a utilizzare due specifiche applicazioni installate sullo smartphone; una per scattare foto e una per annotare i propri stati d’animo nel corso della giornata. Le foto potevano essere di tre tipi: selfie di se stessi sorridenti, immagini considerate piacevoli per sé o immagini da condividere con i propri amici, con lo scopo di renderli felici.

Gli studenti sono stati suddivisi in tre gruppi, a cui è stato assegnato il compito di scattare rispettivamente uno dei tre tipi di foto. Anche se con diverse sfumature, tutti e tre i gruppi hanno dimostrato un miglioramento dell’umore e una diminuzione dello stress.

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