Punture di meduse: la Scienza svela il rimedio migliore. Non è la pipì

Per coloro che hanno curato una puntura di medusa usando la pipì, ci sono delle brutte notizie. E' stato completamente inutile e probabilmente hanno peggiorato la situazione.

Punture di meduse: la Scienza svela il rimedio migliore. Non è la pipì

Un nuovo studio ha scoperto che la soluzione migliore ad una puntura di medusa, a prescindere da quale specie ti abbia ferito, è l’applicazione diretta di aceto.

La procedura per la cura di questo genere di punture, attualmente raccomandata, prevedono, prima di strappare i tentacoli, il lavaggio dell’area colpita con acqua salata e la successiva applicazione di un pacchetto di ghiaccio.

Ma ora sappiamo che questa, appena descritta, è semplicemente la cosa peggiore che si potrebbe fare.

E’ stato constatato come lo strappare i tentacoli dalla pelle causi un incremento della pressione nella zona colpita, il che a sua volta fa aumentare la pressione delle capsule nei pungiglioni dei tentacoli della medusa, aumentando quindi la quantità di veleno iniettato. Mentre il lavare con acqua salata non fa altro che diffondere il raggio d’azione dei micro pungiglioni, aumentando quindi l’area della pelle coinvolta dal veleno.

Infine, secondo uno studio pubblicato nella rivista “Toxins”. l’aggiunta del ghiaccio nella regione interessata aiuta solo a peggiorare il dolore.

I ricercatori hanno scoperto che il trattamento generalmente raccomandato per tutte le altre punture di medusa, vale a dire l’applicazione dell’aceto nella zona colpita, è altrettanto efficace per combattere le punture della medusa man o’ war (Physalia physalis).

Non solo, i ricercatori hanno anche affermato che l’applicazione di calore nella zona interessata, come dell’acqua a 45°C per 45 minuti circa, ha un effetto benefico e riesce ad inattivare il veleno iniettato.

Da tempo ormai si pensava che le specie di meduse appartenenti alla famiglia Physalia, che non sono tecnicamente meduse ma una colonia di zooidi, richiedessero un trattamento diverso da quello suggerito dalle comune pratiche di primo soccorso raccomandate per le meduse generiche.

Ma solo dopo aver esaminato i motivi per i quali i medici raccomandavano ancora i vecchi rimedi, come il succo di limone, la schiuma da barba e l’infame pipì, che i ricercatori delle Hawaii e dell’Irlanda hanno constatato come non ci fossero riscontri reali a supporto di questi rimedi.

Senza una solida scienza a sostegno delle pratiche mediche, abbiamo finito con dare a tutto il mondo raccomandazioni ufficiali che in realtà portavano confusione e, in molti casi, peggioravano la situazione o addirittura costavano la vita“, ha spiegato Angel Yanagihara, autore della ricerca pubblicata.

La ricerca è stata condotta utilizzando gli stessi metodi utilizzati in uno studio precedente che ha esaminato la medusa Cubozoa. Lo stesso procedimento verrà applicato anche su una vasta gamma di specie di meduse per verificarne l’efficacia assoluta.

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