L’uomo è più intelligente anche grazie ai carboidrati

Una recente ricerca ha confermato che l'uomo moderno è più intelligente dei suoi antenati e delle scimmie anche grazie alla maggiore assunzione di cibi che contengono amido e carboidrati.

L’uomo è più intelligente anche grazie ai carboidrati

Ormai è un dato di fatto che l’uomo sia la creatura più intelligente, o meglio la creatura che possiede il cervello di dimensione più grande.

Il cervello è un organo formato dai neuroni, che contengono neurotrasmettitori, i quali ricevono e trasmettono i segnali. Questi segnali si propagano da neurotrasmettitore a neurotrasmettitore grazie ad una reazione elettrochimica, la quale richiede molta energia. Infatti il cervello consuma circa il 20%-25% delle calorie ingerite per fare questo. Dunque l’alimentazione gioca un ruolo cruciale.

In particolare, i carboidrati e i cambiamenti che si sono avuti nella dieta nel corso della storia anche hanno contribuito alle dimensioni maggiori del nostro cervello. La conferma di questo è stata data da un recente studio pubblicato su “The Quarterly Review of Biology” e condotto da un gruppo di ricerca dell’università di Chicago guidato da Karen Hardy. I ricercatori in questione hanno raccolto dati archeologici, antropologici, genetici, fisiologici e anatomici, arrivando alla seguente conclusione: i carboidrati, specialmente l’amido, hanno contribuito notevolmente alla crescita della nostra “materia grigia” e quindi all’evoluzione dei moderni esseri umani. In particolare, i carboidrati aiuterebbero a migliorare la memoria e l’apprendimento.

Da questa ricerca è inoltre emerso che i geni dell’amilasi salivare e dell’amilasi pancreatica, che contribuiscono ad aumentare la capacità di digerire l’amido, sono in media presenti in molte copie (di solito 6) negli esseri umani, mentre sono solo 2 nei primati. Queste evidenze ci spiegano dunque perché l’uomo sia stato in grado di sviluppare un cervello di dimensioni superiori rispetto alle scimmie. Dobbiamo però precisare che il consumo di alimenti contenenti amidi è aumentato con la scoperta del fuoco e quindi della cottura: se inizialmente i cibi contenenti amido (perlopiù tuberi) potevano essere un po’ indigesti, con la scoperta del fuoco e della cottura questi cibi persero la loro struttura cristallina e diventarono molto più digeribili.

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